La nuova enciclica che Papa Francesco presenterà il 3 ottobre ad Assisi, prende il titolo da un paragrafo delle “Admonitiones” di San Francesco ed è Assisi che dà lo spunto per presentarla quale luogo simbolo del dialogo interreligioso che Papa Bergoglio ha percorso in modo instancabile: “Omnes fratres”. Fratelli tutti.
L’enciclica di Papa Francesco pone in essere due elementi cardine: da una parte la dichiarazione sulla fratellanza umana di Abu Dhabi nel 2019, dall’altra la Pandemia.
I temi principali che compongono l’enciclica sono di una profondità estrema, laddove l’Islam non viene tagliato fuori come sostiene Papa Francesco, al contrario è un’apertura epocale che richiama l’ecumenismo tanto caro a Papa Wojtyla in quell’incontro storico sempre ad Assisi.
La situazione mondiale riguardo la pandemia, si è modificata ancora, creando un muro di indifferenza, laddove, sostiene Papa Bergoglio, gli Stati opulenti e forti hanno creato uno spartiacque all’interno della società, discriminando gli emarginati.
È in questo contesto che Papa Francesco, presentando la nuova enciclica, vuole richiamare le coscienze di tutti, di tutti quelli che detengono il potere, utilizzato fine a se stesso.
I segnali che Papa Bergoglio ha lanciato in questo anno particolare condizionato dalla pandemia, non vorremmo venissero sottovalutati, proprio perché – come dice Sua Santità, tutti abbiamo il dovere di volgere lo sguardo verso chi soffre, ma non come atteggiamento ipocrita, bensì attivando nuove iniziative concrete finalizzate all’aiuto del prossimo.
Armando Cusa