Papa Francesco, nel corso dell’Angelus, ancora una volta ha evidenziato i malesseri di una società chiamata a confrontarsi con i problemi che spesso i poteri forti disconoscono.
Il Pontefice ha voluto, innanzitutto, ricordare i Cristiani che ancora oggi sono perseguitati per il loro credo religioso. Ha poi rivolto una preghiera a quanti immigrati vengono tenuti ai margini della società, vittime della cultura dello scarto e qui ha ricordato molto Papa Wojtyla, che dalla Valle dei Templi di Agrigento, lanciò l’anatema verso i mafiosi: «Pentitevi, anche per voi verrà il giorno del Giudizio di Dio».
«Tutti – ha detto Papa Francesco – dovremo rispondere a Dio delle nostre azioni.» Il suo messaggio, chiaro e forte, non lascia spazio a fraintendimenti, indirizzato a quanti occupano posizioni importanti che se impegnate seriamente e concretamente, possono dare una svolta ad una situazione non più accettabile.
Armando Cusa