Chi può dimenticare il passo di quell’Uomo vestito di bianco ed il suo incedere stanco ma potente in una piazza vuota e desolante, che ha riempito con la sua presenza.
Tutto il mondo ha assistito alla preghiera di Papa Francesco, che si è levata altissima, con un’invocazione a Dio per la sua intercessione contro la Pandemia.
È sempre Piazza San Pietro il centro del mondo e il Papa né è il suo attore principale.
Indubbiamente la preghiera di Sua Santità per il Venerdì Santo è uno dei tanti episodi del percorso di Papa Bergoglio, ma tanti e infiniti sono stati i suoi interventi.
Come possiamo dimenticare la sua voce potente ed il suo appello ai potenti della terra, affinché indirizzino il loro sguardo verso chi soffre e, soprattutto, verso la fine dei tanti conflitti, la terza Guerra Mondiale a scacchiera, come egli stesso l’ha coniata.
Le invocazioni, gli appelli, le preghiere, non sono mai mancate e sicuramente non sono andate perse nel vuoto e a supportare tutto ciò, come atto conclusivo e importante, è arrivata l’Ultima Enciclica “Fratres Omnes”, che ha posto le basi per un nuovo impegno di tutti i cristiani per un rinnovato amore e disponibilità verso il prossimo.
Il “leitmotiv” fondamentale recupera e propone una nuova visione del cristiano e, in modo particolare, dato il momento difficile e particolare provocato dal Coronavirus, di volgere lo sguardo verso i più bisognosi e quindi l’inclusione in una società che spesso e volentieri ha voltato lo sguardo altrove.
Il cammino di Papa Francesco è un continuo ed incessante impegno nel recuperare quelli che restano lontani dall’impegno sociale ma che sicuramente non resteranno sordi al richiamo fortissimo di Sua Santità.
Noi tutti non possiamo fare altro che ringraziare e ritenerci fortunati che il Vicario di Cristo sia sempre presente e vicino a tutti noi e, soprattutto, spetta a tutti noi impegnarci quotidianamente per sancire le preghiere di Papa Francesco.
Noi tutti rivolgiamo a Sua Santità le nostre preghiere come Lui ci ha sempre ricordato e chiesto.
Auguri Papa Francesco.
Armando Cusa