Si è tenuto questo pomeriggio, venerdì 19 maggio, presso l’Aula Magna del Seminario Arcivescovile di Cagliari, il “DIES IUDICIALIS 2023”. L’evento si è svolto alla presenza di monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari, segretario generale della Cei e moderatore del Tribunale ecclesiastico metropolitano di Cagliari e di Appello del TEIS (Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Sardo) e TEINO (Tribunale ecclesiastico interdiocesano Nuoro -Ogliastra), e del Tribunale ecclesiastico interdiocesano sardo.
«Il tema scelto per questo incontro – spiega monsignor Giuseppe Baturi – è un modo per rendere concrete alcune delle indicazioni contenute nell’esortazione apostolica “Amoris laetitia”, nella quale il Papa affida alle diocesi, ai tribunali e alla Pastorale familiare, il compito di individuare dei percorsi di accompagnamento, rivolti a coloro che sentono la necessità di chiarire la propria condizione matrimoniale e di essere pienamente inseriti all’interno della dinamica ecclesiale. Un’occasione per verificare lo stato di realizzazione in Italia, in Sardegna e a Cagliari, dell’indagine pregiudiziale voluta proprio dal Santo Padre. Anche nella nostra diocesi questo servizio, che non a caso porta lo stesso nome dell’esortazione apostolica, sta muovendo i suoi primi passi, e ha come obiettivo quello di accompagnare le coppie in condizioni di fragilità, per avviare con loro un percorso che sia di piena integrazione. Ciò significa – conclude mons. Giuseppe Baturi – che il momento giudiziale acquista la sua importanza solo all’interno di una pastorale familiare integrata, in grado di sostenere le famiglie nello sviluppo di tutte le loro sue dimensioni.»
Alla presentazione dell’attività giudiziaria è seguita la tavola rotonda “Accompagnare, discernere e integrare la fragilità matrimoniale. Il servizio per l’accoglienza dei fedeli separati: esperienze a confronto”. Sono intervenuti don Emanuele Tupputi, vicario giudiziale dell’arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e l’avvocato Sergio Marrama dirigente di cancelleria presso il tribunale ecclesiastico interdiocesano partenopeo.