Ad incastrare un 40enne originario del Montenegro sono state le riprese video-fotografiche Polizia Stradale del Distaccamento di Olbia e della Polizia Scientifica. Per lui è, infatti, scattata la denuncia per inquinamento ambientale a seguito di un controlli degli agenti all’interno di un terreno, di proprietà di terzi ma concesso gratuitamente, a Enas, alla periferia sud di Olbia, occupato dai membri di una famiglia che si occupano di riparazioni di autoveicoli.
Il capofamiglia, riferiscono dal comando, pur in possesso di regolare iscrizione alla camera di commercio per la compravendita di autoveicoli, avrebbe esercitato l’attività in totale assenza di condizioni di sicurezza sul lavoro, oltre ad aver accatastato rifiuti, tra cui auto in demolizione, carcasse di veicoli, batteria, materiali ferrosi e gomme, in condizioni di degrado e di rischio di inquinamento ambientale.
La presenza di telai di autovetture e parti di esse ha indotto gli investigatori a ritenere che in quel terreno si eseguisse un’attività abusiva di autodemolizione. La Polizia, dopo la convalida del Gip, ha disposto il sequestro del terreno, mentre il capofamiglia è stato denunciato in stato di libertà.
Il capofamiglia, riferiscono dal comando, pur in possesso di regolare iscrizione alla camera di commercio per la compravendita di autoveicoli, avrebbe esercitato l’attività in totale assenza di condizioni di sicurezza sul lavoro, oltre ad aver accatastato rifiuti, tra cui auto in demolizione, carcasse di veicoli, batteria, materiali ferrosi e gomme, in condizioni di degrado e di rischio di inquinamento ambientale.
La presenza di telai di autovetture e parti di esse ha indotto gli investigatori a ritenere che in quel terreno si eseguisse un’attività abusiva di autodemolizione. La Polizia, dopo la convalida del Gip, ha disposto il sequestro del terreno, mentre il capofamiglia è stato denunciato in stato di libertà.
A.C.