A Quartu Sant’Elena un 40enne è stato arrestato dalla Polizia di Stato per maltrattamenti in famiglia. Ha chiesto aiuto chiamando il 113 la donna che ieri sera per l’ennesima volta stava subendo minacce di morte e ingiurie dal suo compagno convivente, il tutto davanti alla loro figlia di tenera età.
L’intervento delle Volanti del Commissariato di Quartu Sant’Elena presso la sua abitazione è stato immediato. Al loro arrivo i poliziotti hanno trovato la signora all’interno dell’appartamento, visibilmente scossa, che cercava di tranquillizzare la piccola figlia, particolarmente spaventata. La stessa ha raccontato agli agenti che il suo convivente, sin dall’inizio della loro relazione, iniziata nel 2012, ha sempre tenuto un atteggiamento violento nei suoi confronti, con ingiurie e aggressioni fisiche, ma la donna non aveva mai sporto denuncia perché fortemente intimorita dalle minacce del suo carnefice.
La condizione di prolungata ed obbligata permanenza domiciliare dovuta a questo particolare periodo di emergenza sanitaria ha aggravato la già difficile situazione, determinando un’escalation di violenze incontrollabile e i maltrattamenti avvenivano anche davanti alla loro bambina. Oggi, dopo le ennesime minacce di morte ed ormai angosciata da questa situazione, la donna ha chiesto aiuto alla Polizia.
I poliziotti hanno arrestato l’uomo, un pluripregiudicato 40enne di Villaspeciosa, che è stato condotto presso il la Casa Circondariale di Uta, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
In questo particolare periodo di emergenza sanitaria la Polizia di Stato rivolge la massima attenzione alle situazioni in cui la convivenza forzata e prolungata potrebbe incidere negativamente sui contesti famigliari più problematici, acuendo realtà già conflittuali e determinando un sommerso di violenze e maltrattamenti.
In tali contesti potrebbe essere più difficile per le vittime di violenza potersi rivolgere alle Forze di Polizia e ai centri antiviolenza, anche solo per un conforto che possa servire ad affrontare una criticità sopravvenuta.
Perciò, oggi è ancor più importante garantire la massima disponibilità della Polizia di Stato e un sistema facile ed immediato per chiedere aiuto. Su questo, grazie al suo ultimo aggiornamento, YouPol, l’App della Polizia di Stato contro il bullismo, spaccio e oggi anche violenza domestica, fornisce uno strumento in più alle vittime di questi ultimi reati, che possono inviare in tempo reale messaggi con richieste di aiuto o solo lanciare un allarme con l’invio della propria posizione. Tramite YouPol, anche chi è stato testimone diretto o indiretto – per esempio i vicini di casa – può denunciare questi episodi di violenza, inviando segnalazioni, anche in anonimato, corredate anche di foto e video.