A seguito di un controllo sulle attività selvicolturali in atto nella pineta della Marina di Sorso, effettuato dal personale del Corpo forestale del Servizio Ispettorato di Sassari coadiuvato dalla locale Stazione forestale, è stato disposto il sequestro dell’intera area dei lavori (ricadenti nei “blocchi” 32 e 33) per una superficie complessiva di circa 20 ettari.
L’intera area (circa 352 ettari) è ricompresa all’interno del Sito di interesse comunitario (SIC) ITB010003 “Stagno e ginepreto di Platamona”. La gran parte dei terreni (circa 274 ettari) appartengono a Accademia SGR, una Società di Gestione del Risparmio Italiana specializzata nella promozione e gestione di Fondi Immobiliari, del Gruppo Banca del Sempione.
Il progetto complessivo del piano di gestione selvicolturale pluriennale, prevedeva diradamenti finalizzati alla conservazione, manutenzione e miglioramento del popolamento forestale del pino domestico, da attuarsi attraverso il prelievo di una parte minoritaria del soprassuolo forestale.
L’attività era stata autorizzata dal Corpo forestale e dal SAVI (Servizio di valutazione ambientale), secondo le previsioni progettuali e prescrizioni ben precise. Prescrizioni, completamente e gravemente disattese dalla ditta esecutrice dei lavori.
Nel corso delle attività di controllo, eseguite nella giornata del 13 c.m, il personale del Corpo forestale ha riscontrato gravissime difformità rispetto a quanto autorizzato. In particolare per quanto attiene al numero delle piante abbattute e ai conseguenti quantitativi di legname.
Secondo una prima stima, rispetto a quanto previsto in progetto, sarebbero state abbattute piante per un equivalente in peso quasi doppio, su una superficie di circa 20 ettari.
Inoltre, non sarebbero state rispettate le linee di indirizzo relative all’accantieramento dei lavori, con l’uso improprio dei mezzi nel sistema dunale per favorire il passaggio e l’esbosco e la mancanza totale di una direzione dei lavori.
Il direttore del Servizio Ispettorato di Sassari, dottor Giancarlo Muntoni, che ha coordinato personalmente l’intervento dei Forestali, ha dichiarato: «L’intera area è classificata come di rilevante interesse paesaggistico e, in quanto tale, sottoposta a vincoli di tutela dal Piano Paesaggistico Regionale (PPR) e da quelli imposti per le aree SIC, oltre che dal D.lgs n. 42/2004. Abbiamo riscontrato gravi inadempienze nella esecuzione dei lavori e evidenti difformità a quanto previsto in progetto e autorizzato dalle competenti istituzioni. L’obiettivo della tutela del territorio, sotto l’aspetto ambientale, è a garanzia della salvaguardia della salute e di uno sviluppo sostenibile. Non può essere accettata una attività antropica sull’ambiente, come quella posta in essere a Platamona, che non sia più che rispettosa degli indirizzi e delle buone pratiche selvicolturali».
Seguirà la notizia di reato alla competente Autorità giudiziaria, con l’individuazione dei diversi responsabili.
Il progetto complessivo del piano di gestione selvicolturale pluriennale, prevedeva diradamenti finalizzati alla conservazione, manutenzione e miglioramento del popolamento forestale del pino domestico, da attuarsi attraverso il prelievo di una parte minoritaria del soprassuolo forestale.
L’attività era stata autorizzata dal Corpo forestale e dal SAVI (Servizio di valutazione ambientale), secondo le previsioni progettuali e prescrizioni ben precise. Prescrizioni, completamente e gravemente disattese dalla ditta esecutrice dei lavori.
Nel corso delle attività di controllo, eseguite nella giornata del 13 c.m, il personale del Corpo forestale ha riscontrato gravissime difformità rispetto a quanto autorizzato. In particolare per quanto attiene al numero delle piante abbattute e ai conseguenti quantitativi di legname.
Secondo una prima stima, rispetto a quanto previsto in progetto, sarebbero state abbattute piante per un equivalente in peso quasi doppio, su una superficie di circa 20 ettari.
Inoltre, non sarebbero state rispettate le linee di indirizzo relative all’accantieramento dei lavori, con l’uso improprio dei mezzi nel sistema dunale per favorire il passaggio e l’esbosco e la mancanza totale di una direzione dei lavori.
Il direttore del Servizio Ispettorato di Sassari, dottor Giancarlo Muntoni, che ha coordinato personalmente l’intervento dei Forestali, ha dichiarato: «L’intera area è classificata come di rilevante interesse paesaggistico e, in quanto tale, sottoposta a vincoli di tutela dal Piano Paesaggistico Regionale (PPR) e da quelli imposti per le aree SIC, oltre che dal D.lgs n. 42/2004. Abbiamo riscontrato gravi inadempienze nella esecuzione dei lavori e evidenti difformità a quanto previsto in progetto e autorizzato dalle competenti istituzioni. L’obiettivo della tutela del territorio, sotto l’aspetto ambientale, è a garanzia della salvaguardia della salute e di uno sviluppo sostenibile. Non può essere accettata una attività antropica sull’ambiente, come quella posta in essere a Platamona, che non sia più che rispettosa degli indirizzi e delle buone pratiche selvicolturali».
Seguirà la notizia di reato alla competente Autorità giudiziaria, con l’individuazione dei diversi responsabili.