È di 6 persone denunciate il bilancio, sino a questo momento, di un’importante operazione antibracconaggio che vede in azione il personale del Corpo Forestale Regionale del Nucleo investigativo di Cagliari e delle Stazioni Forestali di Cagliari e di Uta, i Carabinieri Forestali del Reparto Operativo – Sezione Operativa Antibracconaggio Reati a Danno degli Animali, il Nucleo Carabinieri Cites di Cagliari, oltre che con il contributo dei volontari del Cabs, della Lav, della Lipu e del Wwf.
Ad essere interessato è il Sud Sardegna, in modo particolare le zone di Villasimius, Capoterra e Gutturu Mannu. La campagna di contrasto al bracconaggio è giustificata dal fatto che l’area era inclusa nei punti caldi del bracconaggio italiano, chiamati “Black Spot”, dunque, è necessario un adeguato monitoraggio per evitare che il fenomeno possa riprendere le precedenti dimensioni. In questo modo di vogliono combattere gli illeciti contro gli uccelli selvatici. I militari hanno setacciato il Sud Sardegna, in modo particolare le aree costiere, ossia quei luoghi frequentati dagli uccelli che qui svernano o sostano durante la migrazione dall’Africa per proseguire verso Nord e si rifocillano di bacche degli arbusti sempreverdi della macchia mediterranea.
Le operazioni, che proseguiranno anche nei prossimi giorni, hanno portato anche al sequestro di circa 250 trappole metalliche a scatto, 45 lacci per avifauna e 2 per fauna minore oltre a 20 reti da uccellagione.
A garantire il supporto tecnico il centro recupero fauna dell’Agenzia Forestas di Monastir.
Antonio Caria