Antonello Pirotto, per anni leader della RSU Eurallumina, ha presentato una nuova querela al Commissariato di Carbonia, nei confronti dell’autore «di insulti diffamatori e dai contenuti minacciosi pubblicati su Facebook, che sfociarono con una querela ratificata in data 9/11/2019, cui faceva seguito un’ulteriore segnalazione e deposito di nuovi allegati contenenti affermazioni dello stesso tenore dei precedenti».
«Più volte, in questi lunghi anni, a seguito della mia attività e avendo avuto una visibilità esponenziale sui media – dice Antonello Pirotto -, sono stato oggetto di vili ed infami attacchi attraverso il subdolo mezzo dei social, da parte di chi evidentemente è contrario alle istanze che portavo avanti. La maggior parte delle volte ho soprasseduto nel perseguire i responsabili, a parte alcuni casi, quando il limite della sopportazione era stato ampiamente superato, arrivando sino al tavolo di un giudice ed ottenendo ampia soddisfazione. Questo è uno di quei casi, dove l’accanimento è evidente, creando ripercussioni concrete alla mia dignità, nel tentativo di ledere o indebolire la mia attività sindacale e di costante azione nella vertenza Eurallumina e dell’intero comparto industriale di Portovesme.»
«Ribadisco che tali atti hanno conseguenze negative sui miei familiari, mia moglie e i miei figli, e tra i tanti amici che mi stimano e hanno apprezzato la mia opera che sin qui ha portato indubbi vantaggi a tanti lavoratori e alle loro famiglie, che se ancora hanno una possibilità di portare a casa un reddito ed avere una speranza di piena ripresa lavorativa, lo devono all’incessante azione di lotta portate avanti da me e dai miei colleghi – conclude Antonello Pirotto -. Una situazione per me penalizzante e credo ingiustificata, che deve avere una conclusione. Non sono disponibile a tollerare oltre, è per questo che sono determinato ad avere soddisfazione attraverso le corrette vie legali, perché oltre alle reiterate querele mi sono affidato, a mia tutela, alle prestazioni professionali di un legale, conferendogli l’incarico di seguire l’iter previsto in questi casi.»