Sono in aumento i danni da cornacchie e cinghiali alle colture agricole del Nord Sardegna. E’ quanto emerge dalle rilevazioni fatte dal Centro Studi Agricoli che ha ripreso la sua attività dopo la pausa estiva e nella sua prima riunione ha focalizzato la sua attenzione sulle numerose lamentele che stanno giungendo nei propri uffici da parte degli agricoltori per l’aumento dei danni causati dalla fauna selvatica, in particolare dalla Cornacchia Grigia e dal Cinghiale nel Nord Sardegna. Come si sa, la gestione dei danni alle colture agricole, da parte della fauna selvatica, in Sardegna è normata dalla legge regionale 23/1998 sulla Caccia, che delega le Province agli indennizzi dei danni alle colture agli agricoltori e norma I Piani di controllo con il compito a quest’ultimi di prevenire i danni, attraverso l’uso di mezzi ecologici e in alternativa con l’abbattimento attraverso armi da fuoco, utilizzati da personale appositamente addestrato e autorizzato ( caccia selettori). Per il Nord Sardegna, delegata a questi servizi è la provincia di Sassari che. attraverso la delibera di Giunta provinciale n’134 del 21.07.2009, ne attua le funzioni delegate.
«A suo tempo – spiega Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli – la stessa provincia di Sassari formò circa 130 caccia selettori abilitati agli abbattimenti controllati di Cornacchia Grigia e Cinghiali, a seguito di apposita richiesta da parte degli agricoltori che subiscono danni. Il direttivo del Centro Studi Agricoli, nei giorni scorsi, raccogliendo le numerose lamentele degli operatori agricoli associati al CSA, ha analizzato le procedure attuate dalla provincia di Sassari, trovandole eccessivamente difficoltose e burocratiche. Particolarmente ci si è soffermati sulla parte che riguarda i Piani di controllo che nello spirito della LR 23/98 sono azioni di prevenzione del danno alle colture agricole. Tantè che alla data odierna pare che su 30 domande presentate 2 soltanto risultano accolte, oltre alle 10 per monitoraggio imposto dalla ATS per la West Nile (Febbre del Nilo) ed il vulnus del bando emanato dalla provincia di Sassari non prevede nessuna rispostaA qualora la domanda non venisse accolta. Creando così una inutile aspettativa da parte degli agricoltori e venendo meno allo spirito della legge regionale n° 23 che prevede la prevenzione dei danni. In questo modo si lasciano gli agricoltori esposti ai danni causati dalle specie Cornacchia Grigia e Cinghiale (ettari di Angurie danneggiate) creando un gravissimo aggravio alla provincia di Sassari per il pagamento dei danni causati da queste specie alle colture agricole.»
Il Centro Studi Agricoli chiede urgentemente all’Amministrazione provinciale di Sassari di attivarsi per modificare le procedure di richiesta di intervento atte a semplificare e rendere attuative le procedure dei Piani di controllo previsti dalla legge regionale n° 23, in modo da avere una fattiva collaborazione tra il mondo agricolo ed il mondo Istituzionale.