Una delle pagine più tragiche della recente storia d’Italia, emblema incancellabile della ferocia cieca e malvagia che è frutto di tutti i totalitarismi. Così il presidente della Regione Christian Solinas ricorda, nel 77° anniversario, l’eccidio delle Fosse Ardeatine compiuto dai nazisti.
«Desidero – dice il presidente della Regione –, esprimere ricordo, affetto, vicinanza a quelle vittime. Gli immortali valori del rispetto della vita umana e della solidarietà tra i popoli, che ci sostengono specialmente in questo difficile periodo della nostra storia, ci spingono a rafforzare la memoria e trasmetterla alle giovani generazioni, affinché sia sempre più radicato nelle coscienze il ripudio di ogni forma di violenza, di sopraffazione, di totalitarismo, di razzismo e di antisemitismo.»
«Quei morti – prosegue il presidente della Regione -, ci testimoniano con il loro sacrificio la necessità di costruire una società pacifica, solidale, ancorata ai valori dell’amicizia tra i popoli. Il nostro omaggio, va a tutte le 355 vittime, ed in particolare ai 9 nostri conterranei che caddero innocenti. Tra loro anche un indimenticato artista, Gavino Delunas, «su rusignolu de Padria», grande cantante e chitarrista in lingua sarda, nato a Padria nel 1895, impiegato alle Poste, sardista e partigiano di Giustizia e Libertà a Roma.»
«Ma restano impressi nella memoria anche gli altri sardi caduti nell’efferato delitto: Salvatore Canalis di Tula, docente di lettere; Pasquale Cocco, studente sedilese; Candido Manca di Dolianova; l’avvocato di Narbolia Giuseppe Medas; Sisinnio Mocci di Villacidro; il Sottotenente di Vascello Agostino Napoleone, cagliaritano; Ignazio Piras di Illorai, contadino, partigiano che operava nella zone di Civitavecchia, Allumiere e Tolfa; Gerardo Sergi, nato a Portoscuso il 25 marzo del 1918, S.Ten. CC.RR., appartenente al Fronte Militare. Di essi – conclude il presidente Christian Solinas –, vogliamo alimentare il perenne ricordo.»