La sezione di Sassari di Liberu interviene sulla vicenda del sequestro di un cantiere forestale a Sorso.
«A poco più di un mese dai fatti dell’hotel Capo Caccia, per i quali Liberu aveva organizzato una manifestazione di protesta sul posto – si legge in una nota – siamo di nuovo di fronte all’ennesimo scempio ambientale, questa volta nella pineta di Platamona. La differenza fra i due episodi sta nel fatto che mentre per il primo non c’erano autorizzazioni di nessun genere per il taglio degli alberi, per il secondo pare ci siano, anche se chi ha eseguito i lavori è andato ben oltre quanto previsto e autorizzato.»
«Le modalità di attuazione, una senza autorizzazione al taglio, l’altra prendendosi il doppio di quanto autorizzato, le consideriamo arroganti entrambe – aggiungono gli indipendentisti -. Ad accomunare le due vicende sono gli stessi inquietanti fattori: due cordate italiane che hanno investito nel settore turistico in Sardegna, con sorprendente tempismo si dedicano velocemente al disboscamento di aree di litorale proprio in epoca di discussione sulla rimodulazione delle volumetrie. Ed è la seconda volta, peraltro, che la Forestale interviene a mettere i sigilli a devastazione conclusa, in entrambi i casi in aree di massima tutela ambientale. E, si presupporrebbe, di massima sorveglianza.»
«Non si possono tollerare cordate di “prenditori” senza rispetto per regole e luoghi – concludono da Liberu -, così come non si possono accettare continue e sistematiche devastazioni dei litorali, portate avanti con modalità che non abbiamo nessuna remora a definire coloniali. Esigiamo che si faccia celermente chiarezza sulle vicende in questione, senza cadere nelle proverbiali prescrizioni, e che a Capo Caccia come a Platamona queste cordate italiane – che evidentemente pensano che in Sardegna le regole siano un optional e l’ambiente un ingombro – si facciano carico del danno arrecato al nostro ecosistema e risarciscano anche con il ripristino dei luoghi. Invitiamo tutti i cittadini a tenere alta l’attenzione ed a tenersi sempre pronti a difendere il territorio.»
Antonio Caria