Presidio domani mattina, dalle 9.30, davanti al tribunale di Cagliari per l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio sul lavoro, in concomitanza dell’inizio del procedimento per “Omicidio colposo aggravato” nei confronti di sei indagati.
«Nel mese di luglio del 2021 Ignazio Sessini, un operaio che prestava lavoro presso la Villaservice di Villacidro moriva stritolato da un tritarifiuti durante l’orario notturno – si legge in una nota della USB -. Un operaio morto sul lavoro, uno dei tanti, troppi, che muoiono di lavoro, soprattutto, a causa delle mancate misure di sicurezza che le aziende, per impinguare i loro profitti lasciano che “i loro” operai/operaie muoiano ammazzati sul lavoro come l’omicidio dell’operaio agricolo indiano Satnam Singh, un evento brutale nella sua dinamica ma che ha dato seguito a comportamenti orribili, inumani, che dovrebbero essere impensabili per chiunque, un fatto che dovrebbe essere punito per quello che è, un omicidio sul lavoro. Nel caso della morte di Ignazio Sessini, secondo la Procura della Repubblica di Cagliari si tratterebbe di “omicidio colposo aggravato” poiché Ignazio “era al lavoro senza dispositivi di sicurezza adeguati.»
«Gli indagati sono sei, noi come USB abbiamo deciso di poterci costituirci Parte Civile perché vogliamo capire il motivo per il quale Ignazio sia stato stritolato da un tritarifiuti e poter continuare la nostra lotta e l’impegno affinché non si abbiano a ripetersi queste morti sui posti di lavoratori – conclude la nota -. Il 2 luglio Ignazio Sessini non potrà essere presente! Noi saremo davanti al tribunale per ricordarlo e ricordare tutti gli altri morti sul lavoro, per chiedere meno sfruttamento, chiedere più sicurezza nei posti lavoro e chiedere una legge che contempli il reato di omicidio di lavoro e come USB abbiamo deciso di costituirci Parte Civile.»