Sono più di 20mila gli euro spesi da ATP S.p.A. negli ultimi tre mesi per la risistemazione di paline e pensiline appena rinnovate, prese d’assalto dai vandali in città. Vetri in frantumi nelle aree di sosta dell’autobus, imbrattamenti, danneggiamenti ai danni di supporti da palo e adesivi informativi su linee e servizi essenziali che l’azienda offre: questa pare essere l’attività preferita dai balordi specialmente nelle ore notturne del fine settimana. Non ci sono zone della città più o meno colpite: il fenomeno accade in modo diffuso in tutti i quartieri, anche quelli considerati il salotto buono di Sassari. Venti mila euro spesi per rimediare all’inciviltà della popolazione che altrimenti sarebbero stati investiti per completare il grande lavoro di riqualificazione volta al decoro di tutto l’arredo urbano legato al trasporto pubblico locale offerto da ATP. Sono circa 12 le pensiline vandalizzate senza contare le 95 paline appena risistemate che hanno necessitato di un nuovo intervento di verniciatura, l’applicazione di nuovi adesivi informativi (perché strappati, accartocciati e gettati per terra): maggiormente vandalizzati gli importantissimi adesivi con Qr code che rendono “parlanti” anche pali non elettrificati, perché inquadrando il codice con lo smartphone connettono automaticamente all’App e alle preziose ed essenziali informazioni come i passaggi in tempo reale dei bus in quella precisa fermata.
Una situazione davvero insostenibile e alla quale è la città tutta che deve opporsi. L’azienda sta facendo il possibile per portare decoro, servizi efficienti e all’avanguardia e rendere quindi l’esperienza di trasporto pubblico la migliore possibile. Ma i cittadini e le cittadine devono giocare il ruolo principale ed opporsi, ribellarsi e denunciare gli incivili che distruggono anche un pezzo di quella che è la loro casa.
Paolo Depperu, presidente di ATP dichiara: «Mettiamo insieme un freno a questo dilagante fenomeno di inciviltà diffusa che si sta diffondendo nella nostra città. Non bisogna abbassare la testa o voltarsi dall’altra parte quando assistiamo ad azioni che ledono il bene pubblico. Vorremmo utilizzare le nostre risorse in termini economici e di personale esclusivamente per accrescere i servizi e non per rimediare alla stupidità di persone incapaci di avere a cuore il luogo in cui vivono. Danneggiare un bene comune significa non avere rispetto neppure di se stessi. Fermiamoli/e senza timore».