Nell’ambito delle iniziative dirette alla prevenzione e repressione del fenomeno del bracconaggio è stata avviata nel mese di febbraio un’importante campagna di controlli nel Sud Sardegna ed in particolare nella zona del Sulcis e nel Sarrabus, punti caldi del bracconaggio italiano ed inseriti tra i “Black Spot” nel Piano d’Azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici.
L’intervento ha visto congiuntamente impegnati il personale del Corpo Forestale regionale del Nucleo investigativo di Cagliari (NIPAF) e delle Stazioni Forestali di Sinnai, Castiadas, Muravera, Teulada Santadi, Carbonia e Sant’Antioco, i Carabinieri Forestali della Sezione Operativa Antibracconaggio Reati a Danno degli Animali (SOARDA) e del Nucleo CITES di Cagliari, i Carabinieri dei reparti territoriali del Comando Provinciale di Cagliari oltre che numerosi volontari della LIPU.
L’impiego coordinato delle varie forze è richiesto proprio dal Piano Nazionale che tra le azioni prioritarie prevede, in corrispondenza di ciascun black-spot, «la creazione di un coordinamento tra i diversi corpi di vigilanza per garantire un impiego ottimale delle forze disponibili. Il coordinamento deve anche avere lo scopo di favorire lo scambio di informazioni e l’utilizzo ottimale del personale impegnato nella repressione degli illeciti».
La campagna di contrasto al bracconaggio nel Sud Sardegna, ha finora portato all’identificazione e alla denuncia di 10 persone, al sequestro di 312 trappole per uccellagione, di 164 reti per un totale di circa 500 metri quadrati di superficie, di 27 lacci per la cattura degli ungulati, e di 694 esemplari di avifauna, fra pettirossi, tortore, tordi, merli, storni.
Le attività di repressione nel mercato di via Po di Cagliari hanno consentito il sequestro di gabbie – trappola vendute per la cattura di piccoli uccelli destinati ad essere ricollocati sul mercato illegale per il loro pregiato canto.
Le forze sul campo hanno provveduto, parallelamente alle attività di polizia giudiziaria volte all’individuazione dei responsabili e del loro deferimento all’Autorità Giudiziaria, a bonificare, grazie all’impegno dei volontari impiegati, ampie zone del territorio rimuovendo ulteriori lacci, reti e trappole indirizzate alla cattura illegale di fauna e avifauna. 101 uccelli, tra cui rapaci protetti, rimasti impigliati nelle reti, sono stati liberati nei cieli Sardi.
Tra le attività, è stata tenuta anche una campagna di educazione ambientale presso la scuola dell’infanzia “La mia favola” del comune di Capoterra, località Poggio dei Pini: sensibilizzare i piccoli cittadini consentirà alla società di avere in futuro adulti consapevoli dell’importanza delle funzioni che l’ambiente svolge nel suo complesso.