«La Lega non giustifica la satira offensiva, condanniamo l’ironia lesiva utilizzata nei confronti della nostra Assessora Giorgia Vaccaro alla quale va tutto il nostro sostegno morale e la solidarietà di squadra. Usare le offese personali, seppure indorate dalla parvenza satirica, non giustifica l’intento spregevole del protagonista unico del gesto, non tutti possono inventarsi caricaturisti altrimenti ci sarebbe da divertirsi anche dall’altra parte. Detto questo siamo consapevoli che ricoprire cariche istituzionali sia con ruoli da amministratori che da politici espone a critiche di ogni tipo, siano esse strumentali o legittime, resta il fatto che pensare di poter scadere in maniera lecita nel campo della pura ironia fine a se stessa non ha nessun senso. In questi giorni più esponenti del nostro partito sono stati bersagliati, con offese mosse, sia attraverso parole scritte sui social che apparse sui quotidiani online.»
Lo rimarca, in una nota, la coordinatrice della Lega Alghero, Monica Chessa, che prosegue: «Inoltre, noi esponenti politiche di centro destra, siamo state oggetto di scherno grazie ad alcune vignette satiriche rivolte sia alla sottoscritta coordinatrice della Lega, dipinta come badante del presidente del Consiglio regionale, instancabile bastione difensivo dello stesso ancorché esilarante a detta dei più esperti ai quali faccio i miei migliori complimenti per la perfomance; sia alla nostra assessora Giorgia Vaccaro a cui do il mio più vivo sostegno morale, invitandola alla viva battaglia sui tavoli della concretezza amministrativa.»
«La vignetta che vuole fare ironia – ha concluso Monica Chessa – non deve essere lesiva altrimenti rimane soltanto un esempio di poca civiltà, non si calpestano gli altri perché si è dotati di scarponi pesanti un domani si potrebbe rimanere scalzi. Le donne quanto gli uomini hanno uguali diritti di espressione e capacità da mettere a disposizione della collettività per contribuire alla risoluzione dei problemi veri. Facciamo sintesi attorno al tema drammatico e gravissimo che l’umanità sta attraversando con enormi perdite e sacrifici, mettiamo da parte le cose meno importanti e insieme proviamo a trovare soluzioni che tendano la mano alla gente imprigionata nel tunnel della crisi e della paura. Questo grido è quello che viene dalla voce delle persone anche da quelle più sole e isolate che vorrebbero essere ascoltate, ebbene questo è il momento per smettere di essere sordi, per usare l’intelligenza che ci convinca a voler posteggiare le convinzioni personali e ci spinga a metterci a disposizione della collettività con umiltà e generosità. La vita premia chi sa riconoscere i suoi momenti più gravi e si sa adoperare per renderli migliori.»
Antonio Caria