“Grazia Deledda, la donna che non mise limiti alle donne” è il titolo dell’incontro inserito all’interno del programma di celebrazioni promosso dalla Provincia di Nuoro, in sinergia con la Regione Autonoma della Sardegna, al Comune di Nuoro, al Consorzio Universitario di Nuoro, al Museo Man ed alla Fondazione di Sardegna, in occasione del 150° anniversario della nascita della celebre scrittrice nuorese,
«L’esempio di Grazia Deledda ci offre il miglior antidoto all’indifferenza. Fu capace di anticipare le battaglie di civiltà e di parità di genere oggi centrali nell’agenda politica italiana ed europea.»
«L’esempio di Grazia Deledda ci offre il miglior antidoto all’indifferenza. Fu capace di anticipare le battaglie di civiltà e di parità di genere oggi centrali nell’agenda politica italiana ed europea.»
Sono le parole pronunciate dall’amministratore straordinario della provincia di Nuoro, Costantino Tidu, promotore dell’incontro organizzato al Senato della Repubblica, alla presenza della presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati e del ministro della Cultura Dario Franceschini, in occasione del 150° anniversario della nascita della scrittrice barbaricina.
Nella Sala Capitolare di Palazzo della Minerva, l’incontro è stato aperto dalla Presidente del Senato, che ha sottolineato come «le celebrazioni deleddiane sono un’occasione importante per tornare a riflettere sul percorso di emancipazione femminile». Sulla stessa lunghezza d’onda il senatore Gianni Marilotti, che ha ricordato come Grazia Deledda fosse una profonda conoscitrice dei valori arcaici del matriarcato sardo, sapendosene tuttavia discostare nelle azioni della sua vita.
Tra gli interventi più significativi quello del presidente della Regione Autonoma della Sardegna e dei Rettori delle Università di Cagliari e di Sassari. Per Christian Solinas la Deledda «è stata ed è la Sardegna e fu capace di innalzare l’Isola sulla scena internazionale, attirando l’attenzione dei più grandi intellettuali e scrittori del tempo. L’attaccamento della Deledda alle radici, la sua condivisione di un sentimento identitario, il suo sentire collettivo dei Sardi fatto di storia, di tradizioni, di usi e costumi, hanno guidato l’opera della scrittrice, con quella modestia tipica dei grandi intelletti». Francesco Mola e Gavino Mariotti hanno richiamato il ruolo dei paesaggi letterari della scrittrice, quali fattori per la valorizzazione dei territori, anche tramite i progetti dei parchi culturali ispirati dall’autrice nuorese.
Il direttore artistico Anthony Muroni ha ricordato come il convegno al Senato della Repubblica rappresenti un momento solenne per ricordare «una scrittrice che nell’Ottocento non accettava il ruolo che alla donna veniva dato, ragione per cui intraprese con coraggio la strada dell’autodeterminazione, proposta anche attraverso le figure femminili presenti nei suoi libri. Il programma di eventi, lungo un anno, ha l’ambizione di portare ovunque questa grande scrittrice che ha anticipato i tempi in un percorso, quello dei diritti al femminile, che non si è ancora concluso».
Nella Sala Capitolare di Palazzo della Minerva, l’incontro è stato aperto dalla Presidente del Senato, che ha sottolineato come «le celebrazioni deleddiane sono un’occasione importante per tornare a riflettere sul percorso di emancipazione femminile». Sulla stessa lunghezza d’onda il senatore Gianni Marilotti, che ha ricordato come Grazia Deledda fosse una profonda conoscitrice dei valori arcaici del matriarcato sardo, sapendosene tuttavia discostare nelle azioni della sua vita.
Tra gli interventi più significativi quello del presidente della Regione Autonoma della Sardegna e dei Rettori delle Università di Cagliari e di Sassari. Per Christian Solinas la Deledda «è stata ed è la Sardegna e fu capace di innalzare l’Isola sulla scena internazionale, attirando l’attenzione dei più grandi intellettuali e scrittori del tempo. L’attaccamento della Deledda alle radici, la sua condivisione di un sentimento identitario, il suo sentire collettivo dei Sardi fatto di storia, di tradizioni, di usi e costumi, hanno guidato l’opera della scrittrice, con quella modestia tipica dei grandi intelletti». Francesco Mola e Gavino Mariotti hanno richiamato il ruolo dei paesaggi letterari della scrittrice, quali fattori per la valorizzazione dei territori, anche tramite i progetti dei parchi culturali ispirati dall’autrice nuorese.
Il direttore artistico Anthony Muroni ha ricordato come il convegno al Senato della Repubblica rappresenti un momento solenne per ricordare «una scrittrice che nell’Ottocento non accettava il ruolo che alla donna veniva dato, ragione per cui intraprese con coraggio la strada dell’autodeterminazione, proposta anche attraverso le figure femminili presenti nei suoi libri. Il programma di eventi, lungo un anno, ha l’ambizione di portare ovunque questa grande scrittrice che ha anticipato i tempi in un percorso, quello dei diritti al femminile, che non si è ancora concluso».
Gli interventi, intervallati dalle letture di Monica Corimbi e Francesca Grivel, sono stati chiusi dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, per il quale «Grazia Deledda rappresenta un’emblematica modernità».
Antonio Caria