Il 13 dicembre 2024, è stata una giornata eccezionale per la comunità di Illorai: convegno sulla biodiversità, presso la fattoria didattica del Parco montano di Iscuvudè, e concerto serale Cantos de Nadale nella Chiesa parrocchiale di San Gavino martire. Una suggestiva e indimenticabile giornata di studi-cultura, patrocinata dall’Amministrazione Municipale, e sostenuta dall’attiva collaborazione della Pro Loco e dall’associazionismo locale.
La realizzazione dei due eventi ha evidenziato la volontà di promozione e di svelamento delle potenzialità economico-culturali che passano attraverso le bellezze naturali e la dinamicità del territorio; un’operazione che coniuga la tradizione delle attività nel settore agro-pastorale-forestale alle strategiche opzioni sulle capacità di far emergere le particolarità e specificità storiche, culturali e ambientali. Dunque, una strategia culturale che attinga e valorizzi adeguatamente, come assoluta risorsa e preziosità, l’identità e le espressioni più genuine e sociali della comunità goceanina.
Convegno biodiversità
Tantissimi gli elementi emersi ed offerti a conoscenza – per un prospettico sviluppo delle aree del Marghine-Goceano e nel senso qualificante di valorizzazione della biodiversità locale – negli interventi di esimie personalità dell’Università di Sassari e degli esperti di Agris Sardegna e Laore Sardegna; alle indicazioni tecniche-progettuali certamente la politica (presenti al convegno, oltre il sindaco di Illorai Gianluca Grande, che naturalmente ha fatto gli onori di casa, e il primo cittadino di Bolotana Francesco Manconi con diversi amministratori locali) dovrà attingere ed elaborare costruttivamente nell’interesse del territorio, anche per contrastare l’inarrestabile spopolamento che depaupera le comunità interne della Sardegna tutta.
Il convegno ha offerto la possibilità di inventariare i coltivatori custodi del basolu fartzone – per certi versi il “protagonista” dell’incontro – nelle persone di Paolo Cossa, Mario A. Cossu, Mario Grande, Tonino Muredda e Lucio Sogos. Presenti come espositori anche 11 produttori illoraesi con gli oli caratteristici delle diverse aree territoriali: Attene G.Battista-Lori; Azienda Mula-Molia; Canu Isidoro-Luche; Cossa Paolo-Carbia; Cossu G. Franco Frenughedu, Cossu A. Mario-Sa Jaga; Era Salvatore-Su Conchinu; Grande Giovanni-Curcurada; Muredda Tonino-Ostedhai; Sanna Narciso-Su Conchinu; Tilocca Giuseppe-Su Conchinu; Zedde Giuseppe-Sa Cort’Etza. Bolotana ha esposto il suo prestigioso e rinomato olio biologico Terracuza, noto e apprezzato come eccellenza italiana e vincitore assoluto del Leone d’oro International 2024, nella categoria biologico Italia.
I saluti dei sindaci Grande e Manconi, ideali rappresentanti del Goceano-Marghine ed introdotti dal moderatore prof. Sandro Dettori, hanno plaudito ad un progetto-convegno che si concretizza dopo tanti anni e al significato profondo “di riappropriarsi della nostra storia” e della memoria produttiva del territorio in un’ottica di valorizzazione e di contrasto allo spopolamento. Il riscatto, hanno sottolineato i due sindaci, passa in validi progetti per l’agricoltura, il recupero delle colline e “nell’osare a pensare al parco comunitario tra Lei-Bolotana-Illorai, per fruire del territorio in modo libero e produttivo nel senso puramente comunitario”.
Gli interventi dei relatori hanno proposto percorsi, delineato obiettivi, temi di ricerca-studio, attività realizzabili sui temi della sostenibilità e dei patrimoni culturali ed economici nel segno della biodiversità identitaria del territorio. Il convegno, attraverso i ricercatori dell’Università di Sassari e gli esperti di Agris e Laore, ha proposto relazioni estremamente documentate che hanno illustrato i ruoli operativi e il portale delle biodiversità, di risorse genetiche e decodificazione informazioni, di caratteristiche morfologiche e fenologiche, rilevando che le varietà locali differiscono sempre più dalle varietà commerciali. I lavori del convegno si sono accentrati sulle varietà locali ed approfondito le conoscenze storiche e caratteristiche morfofenologiche del fagiolo illoraese ( per il basolu fartzone si prospetta l’iscrizione nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali e nel Repertorio Regionale delle risorse genetiche vegetali) e relazionato su biodiversità- opportunità viticola nel Goceano e proposto uno studio rilevante di valorizzazione sulle biodiversità dell’olivo in Sardegna.
L’ntervento del prof. Sandro Dettori ha invece definito gli studi sul paesaggio rurale storico del Marghine-Goceano e la valenza economica su un territorio studiato per 1.916 ettari. Ai convegnisti è pervenuto il saluto dell’assessore regionale dell’Agricoltura.
Un plauso al tecnico-audio G. Franco Cossu, che ha permesso di seguire gli interventi in modo eccellente, e all’associazione locale di Protezione Civile e Compagnia Barracellare per la piena disponibilità ed impegno logistico.
Sarebbe estremamente interessante e utile che gli atti del convegno di Iscuvudè venissero raccolti in una pubblicazione e diffusi in modo ampio, non solo nell’area del Marghine-Goceano. È un auspicio per il 2025!
Serata-concerto canti corali
Il magico mondo dei cori alpini, con i suoi canti che vivono indimenticabili e nel cuore come repertorio di tradizione popolare e di montagna, si sono incontrati e confrontati in un viaggio di melodie con i cori della Sardegna. È accaduto a Illorai, dove le accomunanti e alternate esibizioni hanno fatto sognare e rivivere emozioni musicali, di profondo partecipato sentimento, alle numerose ed attente presenze al concerto.
Protagonisti, di un evento significativamente segnato da musica e tradizione, sono stati lo storico Coro Tre Pini di Padova, direttore Lorenzo Cortelazzo, Sos Cantores de Benetutti, diretto da Gian Paolo Puggioni, Coro Badus di Badesi, diretto da Gianni Garrucciu, le corali di Illorai Melàbrina e Luna Noa dirette dal maestro Barbara Cossu, il coro Santu Juanne, diretto dal maestro Federico Di Chiara e i due tenore locali Sa Mama & Su Nie e di Santu Gavinu.
Il canto corale si è rivelato in tutta la compiutezza di affratellamento e strumento di unione da condividere per comunicare emozioni. Un cantare che lega generazioni per varietà di repertorio e senso emozionale nel percorrere, sia per veneti e sardi, i sentieri di energia e di entusiasmo per un patrimonio ideale e identitario delle comunità.
Un collettivo ringraziamento al parroco don Pietro Maya è stato espresso da parte della comunità di Illorai, dal Comune, dalla Pro Loco e associazioni per aver ospitato la manifestazione di corali e tenore nella parrocchiale di San Gavino martire; struttura, dimostratasi anche di grande acustica, e capace di offrire una tessitura omogenea e bilanciata per l’armonia di suoni e voci.
Il ricco calendario degli eventi di dicembre aveva debuttato con le celebrazioni di Santa Barbara (vespri, santa Messa solenne, fiaccolata, proiezione film e distribuzione doni per i bambini) nei giorni 3 e 4; un intreccio di tradizioni e spiritualità, ripreso dopo oltre 60 anni da un giovane comitato, per onorare la Santa e valorizzare la conoscenza della statua, custodita nella parrocchiale di San Gavino martire, risalente al 1700 e proveniente dall’antico villaggio scomparso di Bortiocoro.
Il calendario prevede straordinarie manifestazioni pre-natalizie: sabato 21 Il villaggio di Babbo Natale, speciale pomeriggio dedicato ai bambini e realizzato all’interno della palestra comunale con la collaborazione del coro femminile Melàbrina; lunedì 23 si rinnova la sacra rappresentazione della Natività (simbolo vivente dell’eterna alleanza che collega tutti gli esseri viventi a Dio nei segni di ri-nascita redentrice) con la seconda edizione di Naschid’est che, oltre all’allestimento di numerosi presepi in un itinerante percorso nel cuore del paese, verranno predisposti punti di ristoro e l’esposizione mercato di unicità delle produzioni artigianali.
Per la notte di San Silvestro, a conclusione dell’anno e in segno augurale di benvenuto al nuovo, il Comune donerà ai propri concittadini uno spettacolo pirotecnico che dipingerà il cielo d’Illorai di luci e vivaci colori dal grande effetto e immaginifiche composizioni; un simbolo di celebrazione gioiosa di affascinante arte che da sempre sorprende ed incanta. Un dicembre 2024 che la comunità goceanina ricorderà per gli innumerevoli momenti di unità e condivisione.
Cristoforo Puddu