L’associazione Tiria Noia, in collaborazione con l’associazione Suona, hanno promosso, in concomitanza con la festa di Santa Vitalia a Serrenti, una mostra didattica-espositiva sull’incisione discografica in Sardegna.
«La mostra didattica-espositiva si propone di divulgare al grande pubblico i cambiamenti che hanno accompagnato la Sardegna e l’Italia nel XX secolo attraverso l’incisione discografica, le apparecchiature per la diffusione del suono e le manifestazioni canore che hanno trasformato abitudini, stili di vita e mentalità della nostra comunità regionale e nazionale. La visita sarà guidata dall’associazione Tiria Noa e Vincenzo Pisano (noto linguista e poeta sardo, nonché collezionista ed esperto discografico) – si legge nella presentazione dell’evento -. L’esposizione si compone di ampi pannelli espositivi, teche, vetrine e decine di apparecchi di riproduzione prodotti dal 1877, quali dittafoni, grafofoni, fonografi, grammofoni, fonovaligie, mangiadischi e juke-box, oltre a oggettistica d’epoca e altre “curiosità” che guideranno i visitatori alla scoperta del poliedrico mondo del disco, a partire dagli esperimenti che hanno reso possibile la “cattura del suono” e la riproduzione di esso attraverso il fonografo inventato da Thomas Edison. Cento anni di musica: dalla Belle Époque alla Grande Guerra, dal Ventennio al dopoguerra, alla Beat generation, al rock psichedelico. Ampio spazio è dedicato alla produzione discografica sarda, dagli inizi del Novecento a oggi: dalla lirica al jazz, dal folk alla musica leggera, passando per solisti, gruppi beat e rock, con una sezione speciale dedicata a Maria Carta. La produzione musicale del Novecento, rivivrà anche attraverso gli anni d’oro delle rassegne canore più importanti, come il Festival di Sanremo e, soprattutto, il Festival nazionale di Cagliari (tenutosi negli anni 1959, 1960 e 1961 presso l’Arena Giardino e il Teatro Massimo), cui presero parte i grandi nomi della canzone dell’epoca, proiettando la Sardegna ai vertici delle “piazze” più importanti d’Italia.»
L’esposizione sarà visitabile sabato 5 ottobre dalle 17.00 alle 19.00, domenica 6 e lunedì 7 ottobre dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.00, presso Domu Odilia.
Antonio Caria