Un viaggio fotografico tra locale e universale grazie al lavoro di quattro giovani fotografi e che vede protagonisti i paesi di Assolo, Gonnosnò, Sini ed Usellus. Ed è proprio in quest’ultimo centro che sarà inaugurata domani alle 17.30, la prima mostra di Simone Deidda che fa parte del progetto “Fotografia contemporanea in Marmilla”, promosso dal Consorzio Due Giare e dall’associazione “Su Palatu Fotografia”.
«Dopo il successo della prima edizione – ha detto il presidente del Consorzio, Lino Zedda –, grazie anche alla capacità dei fotografi di interagire con le comunità locali che hanno accolto con buona partecipazione il progetto, altri quattro comuni hanno raggiunto l’obiettivo. I paesi di Assolo, Gonnosnò, Sini e Usellus sono stati oggetto di documentazione visiva dai fotografi Pierluigi Dessì, Ambra Iride Sechi, Isabella Muzzu e Simone Deidda.»
Per Salvatore Ligios, presidente dell’associazione “Su Palatu”: «I quattro progetti fotografici sono uniti da un filo conduttore comune che, seppur differenziandosi nello stile di ciascuno, portano a esplorare le stesse tematiche: tempo, spazio e memoria. Le realtà periferiche sono spesso un terreno privilegiato per realizzare laboratori di pensiero critico e osservare la contemporaneità. Esplorare i territori di piccole comunità facilità la messa a fuoco di temi universali che sempre più forzatamente sfuggono allo sguardo e all’attenzione delle persone che vivono in città dove i grandi numeri schiacciano i ritmi della vita quotidiana che ciascun individuo dovrebbe in modo naturale».
«Dopo il successo della prima edizione – ha detto il presidente del Consorzio, Lino Zedda –, grazie anche alla capacità dei fotografi di interagire con le comunità locali che hanno accolto con buona partecipazione il progetto, altri quattro comuni hanno raggiunto l’obiettivo. I paesi di Assolo, Gonnosnò, Sini e Usellus sono stati oggetto di documentazione visiva dai fotografi Pierluigi Dessì, Ambra Iride Sechi, Isabella Muzzu e Simone Deidda.»
Per Salvatore Ligios, presidente dell’associazione “Su Palatu”: «I quattro progetti fotografici sono uniti da un filo conduttore comune che, seppur differenziandosi nello stile di ciascuno, portano a esplorare le stesse tematiche: tempo, spazio e memoria. Le realtà periferiche sono spesso un terreno privilegiato per realizzare laboratori di pensiero critico e osservare la contemporaneità. Esplorare i territori di piccole comunità facilità la messa a fuoco di temi universali che sempre più forzatamente sfuggono allo sguardo e all’attenzione delle persone che vivono in città dove i grandi numeri schiacciano i ritmi della vita quotidiana che ciascun individuo dovrebbe in modo naturale».
Antonio Caria