La proposta presentata dal Centro Studi “Identità e Memoria” (Cesim/APS) e dalla Rete dei Comuni delle domus de janas decorate (capofila il comune di Alghero) per la candidatura di “Arte e Architettura nella Preistoria – Le domus de janas” alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO (2025), deliberata ufficialmente il 25 gennaio 2024 dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è stata al centro della seconda giornata del XXXVI Salone Internazionale del Libro di Torino, nello stand della Regione Sardegna.
La prof.ssa Giuseppa Tanda ha spiegato che il progetto di candidatura, di cui è referente, è arrivato all’ultimo step del processo iniziato il 9 aprile 2021. Il programma propone l’inserimento di 35 siti archeologici nella Lista del Patrimonio mondiale, esemplificativi di circa 5.000 monumenti o luoghi abitati dalle comunità isolane nel corso della Preistoria. La proposta di candidatura – è stato spiegato – prende in considerazione l’ambito culturale che va dal Neolitico medio all’età del Rame, fino agli albori dell’età del Bronzo e prima della fioritura della civiltà nuragica, tra il V e la fine del III Millennio a.C., vale a dire tra 7.000 e 5.000 anni fa.
Alla docente è spettato poi il compito di ricordare la figura del professor Enrico Atzeni, archeologo di fama internazionale, scomparso il 23 dicembre 2023, all’età di 97 anni.
«Con molto piacere ho accettato la proposta di ricordare il prof. Enrico Atzeni, maestro di molti archeologi preistorici sardi e autore di contributi scientifici che costituiscono rilevanti capisaldi della preistoria sarda. Atzeni – ha sottolineato Giuseppa Tanda – fu anche pioniere e uno dei pochi protagonisti della ricerca archeologica sul territorio. Il suo campo di ricerca fu soprattutto la Marmilla, il Sulcis Iglesiente, Cagliari e l’intero Golfo degli Angeli: la parte meridionale della Sardegna. Quest’ambito fu da lui esteso oltre la Sardegna, fino ad arrivare ad alcune Isole del Mediterraneo occidentale, come la Corsica (1966) e l’Isola di Maiorca (1962). Atzeni fu inoltre uno strenuo organizzatore ed esecutore di scavi archeologici e di censimenti, in aree di fondamentale interesse archeologico preistorico e protostorico, poi sfociati nella creazione di Parchi Archeologici e di Musei locali.»
Intervista alla prof.ssa Giuseppa Tanda