Ancora un successo per il festival letterario “Mediterranea. Culture, scambi, passaggi” curato dall’AES, che sabato all’Ex mercato civico di Alghero ha messo a segno un’altra serata molto partecipata, dedicata alla scoperta della letteratura araba, al Mediterraneo letterario di Dante e infine a un applauditissimo concerto acustico della Banda Ikona, che ha saputo combinare ed esaltare in musica le più straordinarie ricchezze culturali dei diversi popoli che si affacciano sul nostro mare.
Ricchissima di spunti, di informazioni e di aspetti critici, la presentazione de “Il Mare salato” di Roberta Morosini in un ampio confronto con Alessandro Marongiu, è stata un’immersione a tutto tondo negli scritti del sommo poeta e in quelli di Boccaccio e Petrarca, quasi che questi tre autori del passato riescano a parlarci ancora oggi di ciò che succede nel Mediterraneo. Come ha spiegato l’autrice, docente di Letteratura Italiana alla Wake Forest University, il titolo rispecchia il modo in cui i greci chiamavano il mare, un riferimento alla sapidità corrosiva che porta via la dignità e l’identità, soprattutto per le donne, molte delle quali erano, e sono, vendute come schiave, scambiate e prostituite. L’opera di Dante è stata definita “acquorea”, densa di un forte simbolismo marinaresco, che esplicita non solo le straordinarie conoscenze del Poeta riguardo al linguaggio nautico, ma anche ai più minuti aspetti geografici.
Uno spettacolo memorabile è stato offerto infine dall’esibizione della Banda Ikona, nella straordinaria formazione a trio finalista al Premio Tenco 2021. Il gruppo ha letteralmente mandato in visibilio il pubblico con un repertorio tratto dall’album “Mediterraneo ostinato”, i cui testi sono stati scritti per la maggior parte in Sabir, la lingua dei marinai e della gente che viveva i porti e il mare per potersi comprendere in ogni luogo del Mediterraneo.