Una storia densa come una tragedia greca, dove i rapporti familiari si intrecciano con l’esercizio del potere e della violenza. Periodi brevi e incalzanti, azione descritta quasi esclusivamente attraverso i dialoghi dei protagonisti. Andrej Longo arriva a Florinas in Giallo con “Solo la pioggia”, pubblicato da Sellerio e accolto con entusiasmo dalla critica e dai lettori per l’intensità della scrittura e la capacità di tratteggiare i caratteri al centro della vicenda. L’appuntamento è venerdì 15 luglio alle 21.00 in largo Brigata Sassari, dove lo scrittore di Ischia, già vincitore del Premio Chiara e del Premio Bagutta, dialogherà con Sergio Scavio, durante il secondo appuntamento estivo del festival del Comune di Florinas diretto dalle librerie Cyrano e Azuni ed organizzato da Associazione Itinerandia con il sostegno della Regione Autonoma Sardegna.
Quest’anno il tema chiave di Florinas in Giallo è l’inganno in tutte le sue molteplici declinazioni. E l’inganno, il non detto, l’ambiguità nei rapporti tra consanguinei e di fronte alla società per salvaguardare l’immagine e il potere della famiglia è anche al centro di “Solo la pioggia”. I protagonisti sono i fratelli Corona: Carmine, Papele e Ivano, costruttori edili, temuti e rispettati nel paese dove vivono per un passato inquietante ormai seppellito con il denaro e gli affari.
Carmine è la mente, Papele è il braccio, mentre il più giovane, Ivano, che ha studiato, non ha conosciuto la giungla della strada, e per hobby fa fotografie belle e malinconiche. Ogni anno, nell’anniversario della morte del padre, si danno appuntamento. Una visita al cimitero senza mogli, figli o parenti. E poi una cena, solo loro tre. Potrebbe essere una serata catartica, in cui liberarsi di maschere troppo a lungo portate. Ma la verità fa più paura di una comoda menzogna.
Carmine è la mente, Papele è il braccio, mentre il più giovane, Ivano, che ha studiato, non ha conosciuto la giungla della strada, e per hobby fa fotografie belle e malinconiche. Ogni anno, nell’anniversario della morte del padre, si danno appuntamento. Una visita al cimitero senza mogli, figli o parenti. E poi una cena, solo loro tre. Potrebbe essere una serata catartica, in cui liberarsi di maschere troppo a lungo portate. Ma la verità fa più paura di una comoda menzogna.