Sono in crescita le visite ai siti archeologici e al museo di Arzachena. Stando alle comunicazioni del comune e della municipalizzata Ge.se.co. Surl, società incaricata della gestione, nel 2024 le persone che hanno visitato i sette siti e il museo sono state 79.871, con un incremento di 1.891 (+2,43%) rispetto all’anno precedente. In totale, il villaggio nuragico La Prisgiona, le tombe dei giganti di Coddhu Ecchju, Li Lolghi e Moru, la necropoli Li Muri, il tempietto di Malchittu, il nuraghe Albucciu e il museo Civico Michele Ruzittu hanno registrato 166.289 visite nel 2024 con un +1,2% dal 2023.
«È interessante notare come il numero di visitatori sia cresciuto nei mesi di spalla – commenta il sindaco Roberto Ragnedda –. La storia e le peculiarità della Sardegna diventano sempre più motivazione di viaggio. Il nostro obiettivo è quello di puntare su un’offerta alternativa al prodotto sole-mare, affinché ci sia una migliore distribuzione dei flussi durante l’anno. Su più fronti lavoriamo a politiche di destagionalizzazione, anche in collaborazione con note destinazioni italiane, finalizzate allo sviluppo sostenibile del comparto turistico. Mettere in luce le risorse naturalistiche e culturali contribuisce ad attrarre un diverso target più interessato alle attività outdoor e alla scoperta dei territori.»
«Nell’ottica di incrementare l’attrattività del museo tra gli under 18, la Ge.se.co. coinvolgerà le scuole primarie e secondarie galluresi – spiega la direttrice della società, Anna Maria Zedda -. Laboratori di modellazione dell’argilla, o visite tematiche combinate sono alcune delle proposte allo studio. Sul parco archeologico, nel frattempo, abbiamo già installato la nuova cartellonistica con mappe e dettagli nei punti strategici lungo la Provinciale e negli ingressi dei siti. Diversi interventi agli impianti di illuminazione, al verde, alle passerelle e staccionate in legno sono stati conclusi nelle scorse settimane per garantire una migliore fruizione in vista della Pasqua. Tutto con il benestare e in collaborazione con la Soprintendenza di Sassari e Nuoro.»
Antonio Caria