Nel corso dell’annuale installazione della scalinata di Santa Lucia, l’Amministrazione comunale di Arzachena ha affiancato un ulteriore progetto di street art per riqualificare gli spazi pubblici. Giorgio Casu, Nicolas Bembo e Fabio Petani dipingeranno tre cabine gestite dalla società E – Distribuzione per farne un’attrazione in vari punti di Arzachena, tra cui i borghi di Abbiadori e Cannigione.
«Ci affidiamo a tre artisti attivi in ambito internazionale per un progetto di riqualificazione urbana attraverso la cultura legato all’iniziativa promossa da E – Distribuzione. Il progetto vede la street art applicata alle cabine elettriche secondo piani iconografici strutturati e condivisi. I lavori inizieranno entro l’anno. Sarà una sorta di festival che racconteremo con video e foto in ogni sua fase – dichiara Valentina Geromino, delegata della Cultura -. L‘intento è di trasformare in vere e proprie tele queste strutture tecnologiche, spesso oggetto di vandalismo o degrado. Per Arzachena abbiamo scelto tre cabine poste in punti strategici per abbracciare idealmente tutto il territorio: dal centro ai borghi. Saranno accomunate da un unico tema. Il filo conduttore sviluppato dagli street artist è la reinterpretazione di fiori e piante della Gallura, per un rimando alla memoria della terra e dei luoghi e per ingentilire, per contrasto, queste strutture meramente impiantistiche.»
«Le piante della Gallura è il tema proposto per questo progetto di arte urbana con cui vogliamo accendere l’attenzione su tanti aspetti della vita e del tempo che esse rappresentano. Come fanno le piante a sincronizzare le fioriture? Noi li chiamiamo miracoli della natura ma, in effetti, le piante hanno una conoscenza del tempo forse ancora più raffinata della nostra – spiega Giorgio Casu, il pittore di San Gavino Monreale autore del progetto -. Vogliamo invitare i visitatori a vivere la natura, a ricercarne la bellezza e a riflettere sull’intima relazione con gli elementi che ci circondano. Questa ricerca rimanda all’esigenza del rispetto del territorio attraverso una sua più approfondita conoscenza, così da vivere con esso consapevolmente in una dinamica di scambio continuo.»
Antonio Caria