Riproduzioni dei tesori ritrovati al Santuario nuragico di Santa Vittoria di Serri, un percorso espositivo dell’area archeologica, immortalata da preziosi scatti eseguiti nelle suggestive fasi della giornata, dall’alba al tramonto, ma anche un documentario su Santa Vittoria e la possibilità di avere tutte le informazioni e gli approfondimenti utili, in italiano, inglese e in sardo, per poter organizzare al meglio una visita al prezioso sito.
Tutto questo può essere ammirato all’interno del Centro Giovanni Lilliu, di Barumini, allestito grazie all’iniziativa promossa dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura, i Comuni di Barumini e Serri, con la Cooperativa Acropoli Nuragica.
«Questo percorso si inserisce nel lavoro portato avanti dalla Fondazione che mira a rafforzare una rete di collaborazioni con i Comuni del nostro territorio e di tutta la Sardegna – ha sottolineato Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura, portando il suo saluto alla serata di inaugurazione – perché l’archeologia e la storia nuragica, rappresentano un importante filo conduttore che unisce tutta la nostra isola e noi dobbiamo essere capaci di creare per i turisti un’offerta sempre più integrata. Grazie a queste collaborazioni – ha concluso Emanuele Lilliu – potremo sviluppare nuove relazioni in grado di attirare sempre più flussi turistici nei nostri territori.»
«Questa collaborazione con Serri ci permetterà di rafforzare meglio il percorso che sta unendo i nostri Comuni e permetterà ai visitatori di scoprire le grandi opportunità che le nostre comunità offrono», ha aggiunto il sindaco di Barumini, Michele Zucca.
Tutto questo può essere ammirato all’interno del Centro Giovanni Lilliu, di Barumini, allestito grazie all’iniziativa promossa dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura, i Comuni di Barumini e Serri, con la Cooperativa Acropoli Nuragica.
«Questo percorso si inserisce nel lavoro portato avanti dalla Fondazione che mira a rafforzare una rete di collaborazioni con i Comuni del nostro territorio e di tutta la Sardegna – ha sottolineato Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura, portando il suo saluto alla serata di inaugurazione – perché l’archeologia e la storia nuragica, rappresentano un importante filo conduttore che unisce tutta la nostra isola e noi dobbiamo essere capaci di creare per i turisti un’offerta sempre più integrata. Grazie a queste collaborazioni – ha concluso Emanuele Lilliu – potremo sviluppare nuove relazioni in grado di attirare sempre più flussi turistici nei nostri territori.»
«Questa collaborazione con Serri ci permetterà di rafforzare meglio il percorso che sta unendo i nostri Comuni e permetterà ai visitatori di scoprire le grandi opportunità che le nostre comunità offrono», ha aggiunto il sindaco di Barumini, Michele Zucca.
Al taglio del nastro erano presenti anche i vertici della Fondazione Barumini Sistema cultura con il segretario generale Tonino Chironi che ha detto: «Queste sono sinergie importanti per far crescere l’economia del territorio integrando il turismo con l’agroalimentare, le nostre produzioni locali e la multifunzionalità rurale».
«Siamo soddisfatti di condividere con Barumini nuove iniziative congiunte di valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale del territorio, migliorando così anche l’offerta turistica – ha sottolineato il primo cittadino di Serri, Samuele Gaviano – la mostra racconta il passato e il presente del Santuario nuragico di Santa Vittoria, tra scatti fotografici e ricostruzioni di reperti rinvenuti durante le diverse campagne di scavo. Uno spazio promozionale ed espositivo in uno dei centri culturali più importanti della Sardegna che ringraziamo per l’opportunità.»
«Siamo soddisfatti di condividere con Barumini nuove iniziative congiunte di valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale del territorio, migliorando così anche l’offerta turistica – ha sottolineato il primo cittadino di Serri, Samuele Gaviano – la mostra racconta il passato e il presente del Santuario nuragico di Santa Vittoria, tra scatti fotografici e ricostruzioni di reperti rinvenuti durante le diverse campagne di scavo. Uno spazio promozionale ed espositivo in uno dei centri culturali più importanti della Sardegna che ringraziamo per l’opportunità.»
Antonio Caria