È stata inaugurata, a Bonorva, l’opera di Giuseppe Carta dedicata al Zichi, il pane tipico del paese del Meilogu. amministrato da Massimo D’Agostino. A fare da cornice alla suggestiva cerimonia all’ingresso del paese una gran folla di bonorvesi, banaresi e tanti turisti.
L’opera, realizzata in acciaio e resina policroma, è alta più di tre metri e si staglia maestosa sulla valle dei vulcani spenti del Meilogu.
«Quando sono stato chiamato dall’amministrazione di Bonorva – ha detto Giuseppe Carta – è stato per me un grande dono: si trattava di operare su un elemento come il pane, che fa parte della nostra vita di tutti i giorni, alimenta tutti i popoli della terra e unisce le nostre famiglie. E’ la Germinazione per eccellenza.»
«Con quest’opera abbiamo voluto celebrare il nostro pane, elemento identitario fortissimo – ha sottolineato il sindaco, Massimo D’Agostino -. Il Zichi rappresenta la nostra storia e le nostre tradizioni, ed è lo strumento attraverso il quale Bonorva si è sviluppata e ha consolidato la propria economia. Per noi significa celebrare il lavoro e il sacrificio dei nostri avi contadini nei campi, ma anche esaltare un prodotto straordinario, che con queste caratteristiche si produce solo a Bonorva. Speriamo che iniziative come questa siano uno stimolo alle aziende per una diffusione ancora maggiore non solo in Sardegna.»
«Per lavorare sul Zichi – ha ripreso Giuseppe Carta, lo scultore dei grandi frutti della Terra – ho preso spunto da un prodotto finito, che però nasce comunque da un germoglio, dalla spiga. Il Zichi è di una bellezza unica: è stato sufficiente quasi riprodurlo così com’è su scala più grande. Collocare le mie opere in Sardegna ha per me un doppio effetto. È il mio territorio, ed è ancora tutta da scoprire da un punto di vista artistico. Il suo cuore è davvero grande.»
Pasquale Porcu, giornalista enogastronomico, ha sottolineato l’importanza dell’opera e l’unicità del pane di Bonorva: «Un’opera d’arte non è mai fine a se stessa – ha detto -. In questo caso, riporta all’ambiente in cui viviamo, che deve essere sano e in relazione con la natura. La nostra Isola ha una ricchezza straordinaria intorno al pane, in gran parte ancora da scoprire e valorizzare».
Antonio Caria