Seconda guerra mondiale, 17 febbraio 1943: Cagliari subisce il primo pesante attacco aereo da parte delle forze angloamericane. Ne seguiranno altri, devastanti. Dopo quei bombardamenti la città apparirà spettrale, semidistrutta. Il ricordo di quei giorni neri ritorna, ancora una volta, con CAGLIARI 1943: LA GUERRA DENTRO CASA, produzione del Cada Die Teatro con la regia di Pierpaolo Piludu, che va in scena lunedì 17 febbraio, alle 19.30, a Selargius, al Teatro Si ‘e Boi. Proprio nel giorno dell’anniversario di quel tragico avvenimento viene rappresentato, per il quindicesimo anno consecutivo, lo spettacolo che vede protagonisti venti attori “over” della Scuola di Arti Sceniche della storica compagnia cagliaritana. Martedi 18, alle 11.00, è in programma una matinée per le scuole superiori, mentre mercoledì 19 è prevista, alle 10.00, la replica mattutina per le terze classi delle scuole medie.
“Purtroppo, però, per la prima volta in 15 anni – sottolinea Pierpaolo Piludu – questo spettacolo, che per noi e un gran numero di cittadini spettatori è diventato un appuntamento della memoria, un canto d’amore per la nostra città, non andrà in scena a Cagliari. Da giugno dello scorso anno, infatti, il Teatro La Vetreria è chiuso, in attesa di importanti lavori che ancora non sappiamo quando avranno inizio. Ci auguriamo – continua Piludu – che il prima possibile il teatro possa riprendere la sua regolare attività. Ogni giorno che uno spazio, dal più piccolo magazzino al teatro più bello, rimane chiuso costituisce una grave perdita economica e culturale per la comunità. Per questo siamo grati all’Amministrazione comunale di Selargius che ha accolto lo spettacolo”.
Sul palcoscenico del Teatro Si e’ Boi, dunque, i “maturi” allievi della Scuola di Arti Sceniche di Cada Die, alcuni dei quali testimoni diretti di quei giorni di cielo nero e pioggia di bombe, come l’ottantasettenne Paola Ferro. Torneranno a indossare i pantaloni corti e le divise da Piccole Italiane, per rivivere tra i banchi delle scuole cagliaritane le giornate degli anni ’40. La maestra è severa: i bambini devono cercare di memorizzare le frasi del duce in ogni momento della giornata, anche quando giocano con le cerbottane o a “tzacca e poni”. All’inizio anche il suono degli allarmi, la corsa verso i rifugi sembrano quasi un gioco. Fino a quel tragico 17 febbraio del 1943… Un esempio, “La guerra dentro casa”, di scena popolare e di teatro civile, a cui Cada Die dedica da sempre un filone importante del suo impegno culturale.
Prima dello spettacolo verrà presentata una versione ridotta di “Quando scappavamo col cappotto sul pigiama”, documentario prodotto dalla sede Rai della Sardegna, che in questi anni è andato in onda più volte su Rai Storia. «Sono contenuti frammenti delle oltre 130 testimonianze che abbiamo raccolto in collaborazione con la cattedra di Antropologia Culturale dell’Università di Cagliari e l’ISRE di Nuoro, di piciocheddas e piciocheddus, nostri concittadini che erano ragazzini nei giorni in cui Cagliari si sbriciolava sotto le bombe – dice ancora Pierpaolo Piludu -. La guerra dentro casa’ è un lavoro che continuiamo a rappresentare ‘a grande richiesta’. Anche quest’anno, con diversi mesi d’anticipo, numerosi insegnanti di scuole medie inferiori e superiori hanno prenotato per le loro classi: ci dicono che, attraverso la rappresentazione, gli studenti comprendono molto meglio che in qualsiasi libro di storia la follia della dittatura fascista, che ha portato alla seconda guerra mondiale e alla distruzione della nostra città».