“Abbiamo a disposizione un lavoro importante che ci permetterà di fare delle scelte che non saranno più frutto di intuizioni ma di consapevolezza basata su dati oggettivi.”
Sono le parole del sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, pronunciate nel corso della presentazione, nella sala consiliare del Palazzo Civico di via Roma, del Report finale sul Sistema di produzione artistico e culturale della città di Cagliari.
Il lavoro, curato dal docente del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Cagliari, Marco Zurru e co-finanziato dall’assessorato della Cultura dell’Amministrazione cittadina, si è posto come finalità quella di avere un quadro preciso sulla situazione del complesso sistema delle attività culturali ed artistiche che sono attive in città.
“I presupposti per una politica consapevole – ha spiegato la presidente della Commissione Cultura, Enrica Anedda Endrich – ci sono e ne avevamo indicato in particolare tre: la mappatura del mondo culturale, l’attenzione per la gestione degli spazi e la comprensione di quale fosse il feedback delle iniziative culturali che vengono sovvenzionate dal comune. Questo serve per fare una politica migliore. E un anno fa avevamo già avviato una indagine analoga, con un questionario distribuito alle associazioni, una prima mappatura fatta con gli indici fondamentali e i loro suggerimenti. Questo lavoro è più ampio e di taglio scientifico, così da poterci offrire strumenti più precisi.”
“Importante – ha aggiunto Stefania Loi, presidente della Commissione Pari Opportunità – il fatto che comunque, anche chi non ha aderito all’indagine, sia stato inserito nell’elenco delle associazioni operanti in città, grazie alla citazione di altre realtà.”
Presente all’incontro con la stampa anche il presidente del Consiglio comunale, Edoardo Tocco: “Cagliari ha fame di cultura e lo vediamo da più parti. Nonostante questo periodo difficile, l’amministrazione sta cercando di fare la sua parte e ora io vorrei coinvolgere tutto il Consiglio perché credo che la cultura faccia parte della sovranità di questa assemblea che rappresenta tutta la città.”
A chiudere il giro di interventi è stato il professor Marco Zurru che ha delineato le principali peculiarità del lavoro da lui coordinato: “Il periodo pandemico non ha certo aiutato nello svolgimento dell’analisi ma siamo riusciti a censire più di trecento organizzazioni e abbiamo avuto centosessantuno questionari completi, pari al 57% del totale somministrato. Un lavoro che, quindi, ci ha permesso di sondare oltre la metà delle associazioni. Gli aspetti interessanti sono stati tanti. Il primo è che questo mondo è fatto da tanti sub mondi che dialogano tra loro. Non c’è, poi, quartiere che non abbia un presidio che produce cultura. Ora il Comune ha in mano un’agenda importante e le associazioni si aspettano delle risposte”.
Antonio Caria