Quartu Sant’Elena diventa un calendario, storico e culturale, che racconta la città per immagini e attraverso i suoi volti più noti. Artisti sportivi e personalità, talvolta note anche nel resto del mondo, hanno prestato il loro tempo e il loro volto per indossare gli abiti tradizionali e i famosi ori quartesi, e farsi immortalare nelle località più significative del comune.
Il calendario Logus e bistiris quartesus, ha voluto mettere insieme il mondo degli artisti locali con le tradizioni, gli abiti e gli ori, nelle diverse località del territorio (archeologiche, naturalistiche, ambientali), con l’obiettivo dare vita a una diversa promozione turistica della città. Quartu ambisce infatti a diventare città turistica in quanto incastonata fra tre confini naturalistici importanti: il Poetto, insignito dalla bandiera blu negli ultimi 10 anni, dal costituendo Parco dei Sette fratelli, e dal Parco naturalistico del Molentargius. Oltre a vantare moltissime tradizioni sacre e profane, e di tipo enogastronomico.
L’idea del calendario è stata promossa dal Centro Culturale Campidano, di Gigi Ibba e Susy Monni, rispettivamente presidente e direttore artistico, e operatori culturali da oltre cinquant’anni in Sardegna. Per la realizzazione sono stati utilizzati gli abiti tradizionali e i gioielli della collezione personale di Susy Monni. Ad indossarli, sono stati chiamati artisti locali e testimonial noti e conosciuti in città e all’estero per le loro qualità e capacità, come: Silvia Piras cantante nota per aver portato il genere di musica francese e brasiliana in città, attualmente impegnata nella realizzazione di un progetto musicale sulla canzone nel cinema. Giuseppe Solla campione del mondo triathlon double Hawaii 2004, Cesare Monni tra i fondatori di Radio Studio One, recordman di ascolti con radio Sintony International, direttore di Radiolina, produttore discografico e noto dj. Marco Piras, maresciallo dell’aeronautica, capo scout amatissimo dai ragazzi in città, amministratore pubblico per tanti anni (è recentemente scomparso, e il calendario è stato dedicato alla sua memoria). Elisa Usalla, consigliera comunale di Quartu e componente commissione bilancio e attività produttive, presidente della Commissione pari opportunità. Gabriella Cambarau, cantante con sonorità jazz e testi in lingua sarda, collabora al progetto Brebus con Patrizia Cambarau. Adele Grandulli, Viola Vistosu e Fabio Stocchino: la Grandulli è una cantante che si esibisce da oltre 15 anni in Sardegna e all’estero, è stata anche spalla di celebri artisti come Omar Pedrini, Simone Cristicchi ed Antonella Ruggero. Viola Vistosu, diplomata al liceo artistico è una pittrice che ha al suo attivo collettive a Cagliari, Firenze, Milano, Sofia. Nel 2019 è stata premiata per Sciampitta Arte. Collettiva nel 2021 al Museo del Calzado ad Alicante. Fabio Stocchino, da ragazzo ha frequentato i pittori di strada di Ponte Vecchio, ha realizzato soggetti religiosi partecipando a mostre di pittura in tutta la Sardegna: eccellente restauratore ligneo e di arredi religiosi.
Dopo aver ringraziato tutti gli sponsor e tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del calendario, Stefano Delunas, ex sindaco di Quartu e attualmente operatore culturale, ha detto: «Un grazie particolare va poi all’associazione di volontariato Anteas la cui presidente Veronica Muru, qui presente, perché a lei e al suo direttivo verranno donati centinaia di calendari affinché il ricavato sia di supporto e sostegno economico alle molteplici attività portate avanti dall’associazione. Inoltre vorrei ringraziare le suore carmelitane scalze del convento di clausura di Terra Mala, vicine con la preghiera ad un giovane amministratore Marco Piras, che ci ha lasciato di recente, e a cui oggi dedichiamo alla sua memoria questo calendario a cui prese parte, rendendosi felice di poter indossare l’abito tradizionale quartese insieme a sua figlia Veronica, e di sostenere anche questa volta la sua città come ha sempre fatto in molteplici occasioni”.
«Abbiamo realizzato tanti calendari nel corso degli anni e li abbiamo distribuiti in tutto il mondo, compresi i circoli degli emigrati – hanno detto Susy Monni e Gigi Ibba, rappresentanti del Centro Culturale Campidano –. Ma per questo calendario mi sono commossa, perché sono arrivati Marco Piras e la figlia, in piena estate per indossare gli abiti e scattare le foto. Marco stava già male, era sofferente, ma mi ha abbracciata e mi ha detto che stavo realizzando il suo sogno di indossare l’abito ricco dei signori quartesi. Nonostante ci fossero quaranta gradi, alla fine erano tutti contenti di questa bellissima esperienza.»