L’IsReal – Festival di Cinema del Reale di Nuoro, in programma a Nuoro dal 25 al 30 maggio prossimi, organizzato dall’Isre in collaborazione con il Banco di Sardegna e la Fondazione Sardegna Film Commission, omaggia la regia al femminile con Essere donne, un programma retrospettivo curato da Daniela Persico.
«Non è appropriato definirle pioniere, visto che fin dagli albori dell’invenzione cinematografica le donne trovano un loro spazio d’azione in un campo ancora in totale definizione – ha dichiarato la curatrice – quanto piuttosto delle esploratrici, mosche bianche in un territorio d’egemonia maschile (quello del cinema tra gli anni Quaranta e Settanta), che riescono a trascendere addentrandosi in nuovi territori ancora ampiamente da scoprire. Senza paura di infrangere i codici della rappresentazione vigente, armate solo del buon senso e di quella artigianalità che permetterà loro di realizzare capisaldi della Storia del cinema ‘con quello che a Hollywood si spende per il rossetto’, come dirà Maya Deren.»
I primi quattro programmi raccolgono le opere imprescindibili di studiose, poetesse, artiste e performer che non hanno avuto paura di mettersi dietro la macchina da presa per sperimentare le possibilità relazionali del mezzo. Il secondo programma si concentra su un momento fondante della presa di consapevolezza femminile nella società, tra gli anni Sessanta e i Settanta. Il terzo programma è un omaggio all’autrice che più di tutte ha marcato un cinema ad “altezza di donna”: Chantal Akerman.
L’omaggio si chiude con uno sguardo al futuro grazie a quattro giovanissime filmmaker che stanno emergendo nel panorama del cinema del reale italiano: Caterina Biasucci, Giulia Cosentino, Doriana Monaco e Perla Sardella.
«Non è appropriato definirle pioniere, visto che fin dagli albori dell’invenzione cinematografica le donne trovano un loro spazio d’azione in un campo ancora in totale definizione – ha dichiarato la curatrice – quanto piuttosto delle esploratrici, mosche bianche in un territorio d’egemonia maschile (quello del cinema tra gli anni Quaranta e Settanta), che riescono a trascendere addentrandosi in nuovi territori ancora ampiamente da scoprire. Senza paura di infrangere i codici della rappresentazione vigente, armate solo del buon senso e di quella artigianalità che permetterà loro di realizzare capisaldi della Storia del cinema ‘con quello che a Hollywood si spende per il rossetto’, come dirà Maya Deren.»
I primi quattro programmi raccolgono le opere imprescindibili di studiose, poetesse, artiste e performer che non hanno avuto paura di mettersi dietro la macchina da presa per sperimentare le possibilità relazionali del mezzo. Il secondo programma si concentra su un momento fondante della presa di consapevolezza femminile nella società, tra gli anni Sessanta e i Settanta. Il terzo programma è un omaggio all’autrice che più di tutte ha marcato un cinema ad “altezza di donna”: Chantal Akerman.
L’omaggio si chiude con uno sguardo al futuro grazie a quattro giovanissime filmmaker che stanno emergendo nel panorama del cinema del reale italiano: Caterina Biasucci, Giulia Cosentino, Doriana Monaco e Perla Sardella.
Antonio Caria