Sono stati proclamati tutti vincitori i finalisti della quarta edizione del premio letterario internazionale “Canne al Vento” che si è svolto a Galtellì.
A deciderlo la giuria composta da Neria De Giovanni, Angel Basanta, Anthony Muroni, Pierfranco Bruni ed Andrea Guiati.
«La ricorrenza del centocinquantesimo anniversario della nascita di Grazia Deledda si sposa con un’edizione del Premio davvero internazionale – afferma Neria De Giovanni, presidente di giuria -. Abbiamo ricevuto racconti da ogni parte del mondo, a testimonianza dell’ampia diffusione dell’opera di Grazia Deledda. Abbiamo quindi voluto celebrare l’internazionalità dell’autrice premiando tutti i finalisti presenti a Galtellì: Carla Cristofoli, sarda ma residente a Parigi, con il suo racconto “Strade infinite” ci porta a Roma, dove Deledda visse e morì, e riprende un universo urbano che la nostra amò e descrisse con la memoria sempre rivolta alla Sardegna. Il secondo vincitore per la sezione internazionale è lo spagnolo Francisco López Barrios. Il suo racconto, “Cara de piedra”, è ambientato tra Cagliari, Nuoro e Galtellì e finisce nell’Ortobene. Un fatto che ci ha colpito molto proprio perché il racconto è stato scritto da un non sardo. L’anima più sarda di Grazia Deledda è stata quindi raccontata da uno spagnolo, e la parte continentale da una sarda. Un’altra testimonianza dell’internazionalità del Premio e della scrittrice a cui è dedicato.»
Stessa scelta per la sezione sarda dove sono stati premiati i tre racconti sardi finalisti e vincitori, “Sas tres sorres de sa ’Idda mia” di Antonio Maria Masia, “In su respiru de Galte…” di Giovanni Piga e “Froris de proinca” di Anna Cristina Serra.
A deciderlo la giuria composta da Neria De Giovanni, Angel Basanta, Anthony Muroni, Pierfranco Bruni ed Andrea Guiati.
«La ricorrenza del centocinquantesimo anniversario della nascita di Grazia Deledda si sposa con un’edizione del Premio davvero internazionale – afferma Neria De Giovanni, presidente di giuria -. Abbiamo ricevuto racconti da ogni parte del mondo, a testimonianza dell’ampia diffusione dell’opera di Grazia Deledda. Abbiamo quindi voluto celebrare l’internazionalità dell’autrice premiando tutti i finalisti presenti a Galtellì: Carla Cristofoli, sarda ma residente a Parigi, con il suo racconto “Strade infinite” ci porta a Roma, dove Deledda visse e morì, e riprende un universo urbano che la nostra amò e descrisse con la memoria sempre rivolta alla Sardegna. Il secondo vincitore per la sezione internazionale è lo spagnolo Francisco López Barrios. Il suo racconto, “Cara de piedra”, è ambientato tra Cagliari, Nuoro e Galtellì e finisce nell’Ortobene. Un fatto che ci ha colpito molto proprio perché il racconto è stato scritto da un non sardo. L’anima più sarda di Grazia Deledda è stata quindi raccontata da uno spagnolo, e la parte continentale da una sarda. Un’altra testimonianza dell’internazionalità del Premio e della scrittrice a cui è dedicato.»
Stessa scelta per la sezione sarda dove sono stati premiati i tre racconti sardi finalisti e vincitori, “Sas tres sorres de sa ’Idda mia” di Antonio Maria Masia, “In su respiru de Galte…” di Giovanni Piga e “Froris de proinca” di Anna Cristina Serra.
Antonio Caria