«Riprendere la battaglia iniziata a suo tempo dall’associazione culturale “Salvamos Orolìo” – a cui va dato il grande merito di aver condotto un’azione di sensibilizzazione delle istituzioni, delle associazioni, e dei privati cittadini per la salvaguardia del nuraghe Orolìo e di tutti gli altri nuraghi in pericolo di deterioramento – per chiedere un immediato intervento da parte di chi di competenza, al fine di salvare il nostro maestoso nuraghe e renderlo fruibile.»
A lanciare l’appello è stato il sindaco di Silanus, Gian Pietro Arca, che ha scritto una lettera al ministro della Cultura, Dario Franceschini per chiedere un immediato intervento.
«Il monumento – scrive il primo cittadino – si trova in uno stato di pericolo concreto e attuale di crollo a causa di cedimenti strutturali verificatosi al suo interno. A seguito di una vasta mobilitazione a cui partecipò attivamente anche il compianto padre dell’archeologia sarda e massimo conoscitore della Civiltà nuragica prof. Giovanni Lilliu, era stato redatto un progetto di massima relativo all’intervento necessario da eseguire sul nuraghe, sulla base del quale il suo Ministero concedette un contributo finanziario rilevante che, tuttavia, venne revocato a seguito degli eventi sismici che nel 2009, purtroppo, colpirono l’Aquila.»
«Nella speranza di essere stato chiaro ed esaustivo, a nome di tutti gli abitanti di Silanus, dell’anzidetta associazione e della Sardegna intera – così ancora Gian Pietro Arca – concludo rispettosamente chiedendoLe di adoperarsi per salvare il nuraghe Orolìo, cui di seguito allego la sua riproduzione fotografica, così da evitare che il suo crollo cancelli parte della nostra millenaria storia.»
Antonio Caria