E’ tutto pronto per la VII edizione del Cagliari film festival, in partenza giovedì 8 luglio dal giardino del Palazzo Siotto di via Dei Genovesi 114. Intanto, si aggiunge una data al fitto programma della rassegna organizzata dall’associazione Tina Modotti: domenica 25 luglio alle 21,30, in collaborazione con il Cinema Odissea, nell’ex Manifattura Tabacchi sarà presentato Punta Sacra, documentario di Francesca Mazzoleni che racconta la vita della comunità dello scalo di Ostia, l’ultimo triangolo di spazio abitabile alla foce del Tevere. Per l’occasione sarà presente il produttore Alessandro Greco.
Giovedì 8 luglio alle 21 a inaugurare il festival sarà Alla mia piccola Sama (UK, 2019, 100’) documentario di Waad al-Kateab ed Edward Watts in cui la regista filma la sua vita ad Aleppo, lasciando così una straziante videolettera alla sua bambina. Introduce la serata la direttrice artistica del festival, Alessandra Piras.
Venerdì 9, alla stessa ora, arrivano le prime ospiti: si comincia con Valeria Patanè, autrice del documentario Intervista a Nicoletta Pacca (SPA, 2019, 50’) in cui l’insegnante, classe 1928, racconta come scoprì di essere ebrea. Alle 22.00, la serata prosegue con la sezione Le autrici sarde si raccontano: Angelica Demurtas, Alberta Raccis e Marta Anatra presenteranno un proprio corto (Fragmenta, 2019 Italia, 3’; Fogu, Italia, 2019, 7’; Progresso Reinassance, Italia-Francia, 2020, 20’).
Monica Maurer, regista che lega il suo nome all’imponente lavoro di costruzione di un archivio dedicato alla questione palestinese, aprirà la serata di sabato 10 luglio: alle 20,30, in dialogo con Alessandra Piras, parlerà del concetto zavattiniano di fare cinema documentaristico e del cinema d’urgenza concepito come “interrogazione” permanente. Saranno poi proiettati alcuni brani di diversi suoi lavori. Nella seconda parte della serata (alle 22.00) focus sulla famiglia di Giuseppe Pinelli, con la proiezione in prima regionale del documentario Pino. Vita accidentale di un anarchico di Claudia Cipriani (Italia, 2019, 60’).
Domenica 11 luglio il sipario su questo primo lungo fine settimana del festival si chiude alle 20,30 con la proiezione di Cosa resta della rivoluzione (Francia, 2018, 88’) della regista francese Judith Davis, una commedia dolce- amara che indaga sul lascito del Sessantotto.