Sardo e Sassarese, due idiomi da valorizzare e da trasmettere alle nuove generazioni affinché possano essere ancora parlati a lungo e sopravvivere alla voracità omologante della globalizzazione culturale. È questo lo spirito con il quale l’Istituto Camillo Bellieni ha celebrato all’hotel Grazia Deledda un anno di intense attività nel campo degli sportelli linguistici, dei corsi di lingua e cultura sarda e turritana, di ricerche, pubblicazioni e tanto altro.
L’appuntamento con “L’Ischis ma no l’ischis” ha fatto registrare una partecipazione di pubblico delle grandi occasioni proveniente da tutta l’isola. Sulle melodie eseguite dal vivo da Beppe Dettori, l’intensa mattinata coordinata dalla presidente Is.Be Maria Doloretta Lai, è stata occasione d’incontro e di scambi culturali tra tutti gli operatori, gli allievi e i simpatizzanti. Sono stati coinvolti i corsisti provenienti da San Nicolo Arcidano, Marrubiu, Macomer, Oliena, Orotelli, Burgos, Pozzomaggiore, Ossi, Villanova Monteleone, Olmedo, Uri e Sassari. Sono stati prodotti oltre duecento attestati.
Tra i presenti anche l’assessore regionale ai Trasporti Antonio Moro, che è intervenuto ricordando la forte amicizia e le idee in comune che lo legavano a Michele Pinna, fondatore e direttore scientifico dell’Istituto Bellieni, scomparso nel 2022.
Come è stato rimarcato più volte, la grande novità di quest’anno è stata proprio la sperimentazione del Sassarese sotto la guida del docente Mario Lucio Marras, grazie anche alla presenza dello standard ortografico pubblicato lo scorso anno. Dai dieci partecipanti del primo ciclo di lezioni del 2023 si è passati agli oltre quaranta del corso successivo iniziato dopo l’estate. Un vero successo, e l’interesse appare più che mai in crescita.
È stata una sfida che ha inteso guardare al futuro, sposando oltretutto il coinvolgimento dei bambini in un laboratorio teatrale in Sassarese legato al progetto “Ajò, iscidinni a pizu” inserito nelle attività di sportello linguistico comunale. Sotto la guida dell’attrice e performer Maria Daniela Carta e dell’attrice vernacolare Roberta Tola, i bambini dell’Istituto comprensivo San Donato (sede di via Forlanini) hanno collaudato per la prima volta di fronte al pubblico dei brevi e divertenti sketch, un piccolo assaggio dello spettacolo che porteranno in scena a teatro il prossimo aprile.
Beppe Dettori si è poi esibito in melodie tratte dal repertorio internazionale proposte in una originale veste in Sassarese, da lui tradotte durante i mesi più coercitivi della pandemia. Tra le altre attività sono stati apprezzati i laboratori di filosofia pratica e i laboratori di oreficeria sarda. C’è stato chi si è cimentato in una dimostrazione dal vivo della lavorazione dell’ossidiana e chi in interventi filosofici.
«I corsisti venuti questa mattina hanno anche avuto l’opportunità di raccontare la propria esperienza in un contesto come il nostro che spesso è una delle poche possibilità di incontro e di confronto tra appassionati ed esperti – ha affermato la presidente Lai -. È stata oltretutto un’occasione per conoscere meglio il nostro istituto, noto soprattutto per i corsi di lingua sarda ma non altrettanto per le attività di ricerca, le produzioni audio e video e i laboratori pratici.»
Nel corso della mattinata sono stati presentati i video dedicati al territorio e alle produzioni locali che hanno interessato trenta comuni dell’isola, una forma di promozione dalle vaste potenzialità visibile online.
Altra chicca è stata la presentazione del sito internet dedicato a “In sos logos de Angioy”, frutto del percorso di studio e di ricerca e di turismo identitario e itinerante che è stato svolto negli ultimi cinque anni. Infine il Book Club, che vede al suo attivo il gruppo di lettura e i laboratori di promozione alla lettura nella scuola.