“La capacità di agire”, e di riflettere sul ruolo dei festival per la rinascita culturale e sociale del territorio e dei borghi e sugli interventi necessari per evitare che un pezzo importante della nostra identità collettiva finisca cancellato per sempre. È il tema centrale del Cabudanne de sos poetas che per il suo diciottesimo compleanno si articolerà per sette giornate intense dal 27 agosto fino al 4 settembre nelle piazze di Seneghe con un programma ben nutrito tra versi, musica, dibattiti, proiezioni, letture, dalla mattina alla sera tarda dedicate alla poesia, alla letteratura, alle arti e agli incontri su temi e problematiche attuali del mondo e della cultura territoriale, dopo due anni difficili dovuti all’emergenza sanitaria e al devastante incendio del Montiferru. Oltre 70 ospiti, 45 appuntamenti e infinite possibilità di ricostruire un tessuto organico di relazioni, azioni e amicizie.
Sabato 27 agosto il festival di poesia di Seneghe inizia a scaldare i motori con il primo appuntamento a Sa Domo de sa Poesia (Casa Addis) alle 19.00 con Luisa Mulas (docente di Letteratura italiana per UniCa – Università degli Studi di Cagliari e curatrice per Ilisso edizioni), e Carlo Delfino, editore, che presentano il libro “Ovidio Addis: usciamo dalla solitudine, la leggenda è finita. Scritti editi e inediti 1940-1966” (Carlo Delfino Editore, 2020, a cura di Gianfranco Murtas). Ventitré capitoli che riportano – ordinati per tema e cronologia – la sfaccettata figura dell’intellettuale Ovidio Addis (1908-1966), studioso, insegnante, intellettuale, convinto della alterità della millenaria storia sarda rispetto a quella continentale italiana, e rimandata piuttosto a più complesse direttrici mediterranee. Con gli ospiti sul palco anche Antoni Maria Cubadda (Su Contrattu de Seneghe), a curare l’intervento musicale. Ovidio Addis è stato anche tutor di un’infinità di laureandi nelle facoltà umanistiche, accompagnatore nelle ricerche “sul campo” e in quelle d’archivio di giovani diversi dei quali destinati all’insegnamento superiore e accademico (come Francesco Cesare Casula che lo considera il suo Maestro). Fu inoltre nel 1964 sindaco di Seneghe, e per tanti anni insegnante nelle scuole elementari del paese.