In occasione del 150° anniversario della nascita di Grazia Deledda, il comune di Nuoro ha istituito il premio letterario “Città di Grazia” rivolto a tutti gli studenti delle scuole materne, primarie e secondarie di primo grado della Sardegna. Il tema scelto per la prima edizione è “Grazia una di noi”, che dovrà essere sviluppato attraverso disegni, illustrazioni o una composizione testuale.
«Nell’anno in cui viene celebrata la nostra più illustre concittadina – ha detto il sindaco, Andrea Soddu –, per noi era di primaria importanza includere le scuole nelle iniziative a lei dedicate, perché ciò rappresenta lo spirito con cui abbiamo sempre inteso la ricorrenza. Se non coinvolgessimo i nostri bambini e ragazzi, non riusciremo a diffondere realmente la conoscenza della sua opera letteraria e a promuovere i valori che ne sono alla base: la parità di genere, la considerazione degli ultimi e degli umili e la difesa dell’ambiente. Tre valori assoluti che ci devono sempre accompagnare nel nostro agire quotidiano.»
Sono tre i premi previsti: “Migliore disegno o elaborato grafico” realizzato da bambini della scuola materna da 3 fino a 6 anni compiuti; “Miglior elaborato scritto individuale o di gruppo” realizzato da bambini da 7 a 10 anni compiuti; “Miglior elaborato scritto individuale” realizzato da bambini da 11 a 13 anni compiuti.
Il primo classificato per ciascuna delle tre categorie sarà premiato con 500 euro (parte dei quali in buoni per l’acquisto di libri) per lo studente che partecipa individualmente o da suddividere fra gli alunni nel caso di lavori di gruppo o di classe, mentre 250 euro saranno assegnati alla scuola di appartenenza degli studenti vincitori
«Organizzare un premio letterario rivolto ai giovani e giovanissimi – ha aggiunto l’assessore della Cultura Luigi Crisponi – ci è sembrato il miglior modo per mantenere viva la memoria di Grazia Deledda tra le nuove generazioni. La nostra intenzione è di far diventare il concorso un appuntamento fisso annuale, affinché si continui su questa strada anche quando si spegneranno i riflettori delle celebrazioni.»
Antonio Caria