Il Marina Cafè Noir riparte con un’anteprima invernale in occasione dell’uscita del nuovo romanzo di Nicola Muscas “Un amore di contrabbando” (Mondadori).
L’appuntamento è per domani, venerdì 17 gennaio, a partire dalle 19.00, negli spazi della Fondazione di Sardegna, in via Salvatore da Horta, a Cagliari.
A condurre l’incontro lo scrittore Flavio Soriga, l’attore e autore Massimiliano Medda e la giornalista Paola Pilia, direttrice di TCS.
Il 22 gennaio 2025 ricorre l’anniversario della morte di Gigi Riva, un’icona del calcio italiano, un mito senza tempo. Nicola Muscas racconta la storia di “Rombo di Tuono” e dell’”Hombre Vertical”. Un calciatore che era un’iradiddio, un uomo che non somigliava a nessuno.
Quando è morto Gigi Riva se n’è andato l’ultimo dei ribelli, un irregolare per sottrazione.
«Quel gol in rovesciata? Ma no, niente: ho visto il pallone arrivare, ci ho provato, mi è andata bene.»
Leonardo Carboni, giornalista e scrittore con l’anima in riserva, partecipa al funerale in una Cagliari avvolta da un silenzio irreale, perso in mezzo ad altre trentamila persone. Gli occhi intorno a lui brillano di commozione, ma presto a risplendere è la limpidezza dei ricordi che genera un misterioso senso di comunità. In tanti sentono l’urgenza di raccontare il loro Gigi Riva, chi lo ha visto giocare, chi lo ha conosciuto, chi lo ha solo immaginato.
Dietro quei racconti Leonardo vede pulsare vite piene di emozioni. Cosa è stato, per loro, Gigi Riva? E cosa scopriamo, di noi stessi, tra le pieghe delle vite degli altri? Sono queste domande a fargli prendere una decisione improvvisa: inseguire il fantasma di Riva per rimettersi in gioco, dando vita a un romanzo che è fatto di incontri, viaggi, speranze, sorprese, amori, consigli e bugie. Tappa dopo tappa – tra Leggiuno e Milano, tra Cagliari e Torino, tra Carloforte e Roma – emerge il profilo di un uomo votato al tragico, che da eroe ci ha mostrato come si diventa mito, e cioè alla sua maniera, l’unica possibile: scomparendo. Questa è la storia dei suoi tiri mancini e dei suoi no così ostinati, del suo dolore così profondo, così pieno di pudore, così scintillante di dignità.