I locali della sala nove del Castello dei Doria, hanno ospitato la cerimonia di premiazione della sesta edizione del Premio giornalistico “Città di Castelsardo”.
Il premio della Sezione Cronaca, intitolata a Giovanni Canu, corrispondente locale de La Nuova Sardegna da Castelsardo, è andato a Piera Serusi de L’Unione Sarda e a Luigi Soriga de La Nuova Sardegna. Per quanto riguarda la Sezione Sport, intitolata a Pino Pinna, storico corrispondente de L’Unione Sarda da Castelsardo, i premiati sono stati Roberto Montesi e Maria Pintore.
Diversi sono stati i momenti di emozione, sfociata nella commozione durante l’assegnazione del premio dedicato al giornalismo d’inchiesta, intitolato a Piero Mannironi. Il secondo premio è andato a Paolo Mastino per il suo lavoro d’inchiesta concretizzato nel documentario Rai dal titolo Buonasera, Moby Prince.
Ad introdurre e a separare i due momenti della cerimonia di premiazione è stata l’esecuzione al piano di Emilia Migalio, musicista castellanese, che è riuscita a rendere l’atmosfera intensa e malinconica, interpretando un brano del compositore Ezio Bosso. A chiudere la serata sono stati i due premiati della sezione Speciale: Beppe Severgnini e Giovanna Pancheri.
«Sono un omino elegante – ha dichiarato Beppe Severgnini -. Oggi ho la cravatta, e non capita spesso. Sono molto contento di essere qui. Indro Montanelli è stato uno dei miei maestri. Secondo Montanelli il peccato mortale per i giornalisti era quello di annoiare, di affermare di non essere stati capiti. Il giornalismo deve avere il coraggio di dire ciò che la gente non vuole sentirsi dire.»
Giovanna Pancheri – prima donna a ricevere il riconoscimento del Premio giornalistico Città di Castelsardo – ha aggiunto: «Sono rimasta mirata dalla professionalità e dallo spessore dei colleghi che sono stati premiati stasera. Dedico questo premio alle giovani donne, qui nella terra di Eleonora d’Arborea e, siccome il giornalismo è un lavoro di squadra, la seconda dedica va a tutti i tecnici, i cameramen e gli operatori che mi hanno sempre accompagnato».
La serata si è conclusa con la proiezione di un video realizzato dai liceali partecipanti al laboratorio “Genera” – l’associazione promotrice dell’evento presieduta da Simone Campus.
Antonio Caria