Nell’anno che celebra il suo primo decennio di attività, la Sardegna Film Commission continua a promuovere con successo il cinema Made in Sardegna nei principali eventi italiani e internazionali, non solo tramite le nuove produzioni legate all’audiovisivo, ma anche grazie a progetti innovativi di formazione e ricerca che puntano a certificare la sostenibilità della filiera cinematografica legata.
Anche quest’anno la Festa del Cinema di Roma si è aperta con il Mercato Internazionale dell’Audiovisivo (MIA), in programma dall’11 al 15 ottobre, il più importante evento di settore in Italia, entrato a pieno titolo nell’agenda internazionale degli appuntamenti dedicati ai professionisti del settore. In particolare, l’edizione 2022 ha visto l’inaugurazione del nuovo segmento dedicato all’animazione coordinato da Maia Tubiana, Animation International Strategic Consultant, a conferma del forte peso istituzionale del segmento animazione nei mercati esteri.
Il progetto New Animation in Sardegna (NAS) è per l’Italia progetto pioniere sulla formazione all’animazione 2D, focalizzato sulla creazione di contenuti per l’under 18, sulla sostenibilità e l’inclusione sociale nella filiera audiovisiva.
All’evento, che si è aperto con i saluti istituzionali di Gaia Tridente, direttrice del Mia Market, hanno partecipato: Anne-Sophie Vanhollebeke, presidentessa di Cartoon italia, Nevina Satta, direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission, e il team di coordinamento NAS, composto da Alessandra Manca (Line Producer), Barbara Pirisi (Technical Director), Chiara Lamieri (Lead Concept & Design artist) e Riccardo Atzeni (Creative Producer & Art Director), con i quali si è parlato dello stato di avanzamento del progetto avviato dalla regione Sardegna nel 2019 con un investimento di €2,5 milioni e con la collaborazione di Cartoon Italia, Rai Kids ed il partner canadese Toon Boom. «Ad oggi NAS ha già formato con certificazione internazionale 88 giovani artisti e illustratori – afferma Chiara Lamieri -, di cui ben 50 sono donne, che lavorano nel cuore di Cagliari nell’immobile dell’ex manifattura Tabacchi».
«Noi produttori di animazione – precisa Anne-Sophie Vanhollebeke – siamo consapevoli di avere una doppia responsabilità: la prima è quella di produrre contenuti per le nuove generazioni. Questo significa che con la creatività e le storie che proponiamo al nostro pubblico trasmettiamo messaggi che possono avere un’influenza sulla loro consapevolezza ecologica.»
E’ fondamentale, infatti, ragionare sui numeri per avere un’idea dell’impatto che il cinema di animazione ha avuto e sta avendo sull’ambiente. Per la Presidente di Cartoon Italia si tratta di un comparto che 20 anni fa, prima dell’avvento della digitalizzazione, era probabilmente “il meno green di tutta l’industria”. Questo perché è stato stimato che «per produrre una serie di animazione di 26 episodi da 26 minuti erano necessari 640mila fogli, ovvero 50 tonnellate di carta, che corrispondono a 75 alberi, ossia 3 alberi ad episodio».
«Siamo arrivati alla maturità – sottolinea la direttrice Nevina Satta – ed è arrivato il momento di certificare la filiera intera: Insieme ai partner EcoMuvi e Italcert abbiamo costruito un percorso molto articolato, complementare ai diversi protocolli fin qui sperimentati, ma orientato da un lato alla prima sperimentazione di certificazione di filiera, con attenzione anche agli immobili delle nostre istituzioni, alle strutture che ospitano il laboratorio di produzione, il campus per musica e suono e tutte le nostre strutture; qui abbiamo anche presentato il primo protocollo green italiano per l’animazione con la Sardegna come primo territorio di sperimentazione per le certificazioni di sostenibilità delle produzioni ed epicentro di progetti innovativi come NAS.»
Tuttavia, per sostenibilità nel cinema non si intende più solo l’impatto ambientale. «La sostenibilità della filiera cinematografica – afferma Ludovica Chiarini di EcoMuvi – non riguarda più solo i protocolli ambientali ma più in generale i protocolli di sviluppo sostenibile sul piano sociale, tecnologico ed economico dei progetti e delle infrastrutture. La forza di EcoMuvi in questo decennio è stata quella di poter raccogliere dati e certificare le iniziative e, così come lo abbiamo fatto per i diversi formati dell’audiovisivo, ora cerchiamo di portare questa rivoluzione anche nel campo dell’animazione.»
Chiude il ragionamento Chiara Morlacchi, responsabile delle certificazioni per Italcert, per la quale «essere coinvolti come partner di NAS e Sardegna Film Commission è fondamentale per creare e testare un modello di certificazione sull’animazione che consideri il contesto laboratoriale e l’interazione tra i singoli in ottica di verifica dell’energia consumata, del passaggio di dati e megadati tra i diversi operatori, così come il contributo alla sostenibilità per il singolo lavoratore dell’animazione, attraverso software e hardware in grado di implementare best practice».
Sono stati quindi presentati alcuni lavori del progetto NAS come il lungometraggio Un Viaggio a Teulada (prodotto tra Italia e Francia da Mommotty, Isla Production e 2d3D Animations), il quale è stato introdotto dal regista Nicola Contini e da Paul Rognoni, e il cortometraggio S’Ozzastru di Carolina Melis, prodotto da Nical Films e raccontato da Alessandra Usai e Nicola Mennuni.
Un riferimento senza anticipazione per “Pensaci”, il nuovo breve film d’animazione di Peter Marcias incluso in concorso al Festival “Alice nella città”, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma ed in calendario il 16 Ottobre.
«Tutto è partito dalla bellissima idea dello scrittore e sceneggiatore Marco Porru – spiega Peter Marcias – dove il racconto è incentrato su una madre che assiste ad un diverbio tra sua figlia piccola e dei bambini maschi molto arroganti, interviene sulla vicenda e cerca di mettere ordine. Una lite forse “banale” fra bambini, però questa madre nota la sopraffazione uomo/donna che pian piano potrebbe prendere un’altra piega. È un’opera breve dedicata a tutte le donne, con una particolare attenzione a quello che sta accadendo ora in Iran e in Afghanistan.»
“La Fondazione Sardegna Film Commission in linea con l’esigenza della Regione Sardegna – conclude il presidente della FSFC, Gianluca Aste – conferma la centralità della filiera audiovisiva come spazio di investimento garantendo un finanziamento anche per la formazione (diverse opportunità e bandi sono attualmente disponibili sul nostro sito) e per l’esercenza cinematografica tutt’ora in sofferenza.»