Si è svolto questa mattina, a Barumini, il primo incontro partecipativo che dà avvio al progetto ‘Sardegna nuragica’, promosso dall’associazione “La Sardegna verso l’Unesco” e coordinato dal CRENoS. L’idea progettuale, le finalità e il futuro percorso di compartecipazione sono stati presentati ai Comuni della Città Metropolitana di Cagliari, del Sud Sardegna, del Sulcis Iglesiente, del Medio Campidano e ai rappresentanti del tessuto economico e sociale del territorio interessato, compresi gli operatori di settore e le imprese. Non a caso, nella seconda parte dell’incontro, dopo la presentazione del progetto e gli interventi liberi, i partecipanti sono stati coinvolti nel percorso di animazione e di facilitazione attraverso una “sessione interattiva” tesa a condividere priorità, strategie, strumenti finanziari e proposte di cooperazione da mettere in campo per arrivare a una piena valorizzazione del patrimonio nuragico.
«Il tema della valorizzazione dei monumenti nuragici è oggi di forte attualità e di grande valenza strategica: l’obiettivo è far sì che i nuraghi diventino asset di sviluppo economico – ha spiegato Pierpaolo Vargiu, presidente dell’associazione -. I beni monumentali sono presenti in tutta la Sardegna, nei 377 Comuni. Esiste quindi una rete naturale: oggi grazie al sostegno della Regione, che continua a credere nel nostro progetto, diamo la possibilità ai Comuni di ritrovarsi in un unico brand. Il patrimonio nuragico, ancora tristemente sconosciuto al di fuori dei confini sardi, deve divenire la carta di identità della Sardegna nel mondo.»
Oltre all’Associazione promotrice ‘La Sardegna verso l’Unesco’ e al Centro Ricerche Economiche Nord-Sud delle Università di Cagliari e di Sassari, CRENoS , hanno preso parte all’evento tutti i soggetti che fanno capo al partenariato di progetto: il CRP – Centro Regionale di Programmazione della Regione Sardegna; il CRS4 – Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna; il GLab dell’Università di Cagliari.
«Partire dai nuraghi, bene identitario che nessuno ci può copiare, per costruire il nostro futuro», è l’obiettivo fissato dal Coordinatore scientifico del CRENoS, Raffaele Paci. «Parliamo di un progetto di alta tecnologia a cui lavoriamo già da un anno e che fa perno su uno sviluppo di rete che interessa tutta la regione – ha spiegato -. A partire dalla candidatura dei 32 monumenti nuragici a patrimonio universale dell’Unesco, vogliamo costruire insieme una rete territoriale che coinvolga tutta l’Isola per valorizzare lo straordinario patrimonio della civiltà nuragica come emblema di identità culturale e motore di sviluppo economico».