Il 25 aprile per tutti gli italiani il 28 aprile per i sardi, segnano due ricorrenze molto importanti della storia d’Italia e della storia della Sardegna. Entrambe esaltano la democrazia e la libertà e invitano a riflettere sui sentimenti di riscatto e orgoglio.
Per noi sardi Sa die de sa Sardigna è la giornata dell’orgoglio sardo, del riscatto sociale e della cacciata dei Piemontesi: un giorno di risveglio dal dominio sabaudo che ancora rimane impresso nei cuori e nei ricordi di tutto il popolo sardo.
Bastianino Mossa, presidente della FASI, Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, ha scritto: «Gli emigrati sardi sparsi nella Penisola, in Europa e nel Mondo, cogliendo immediatamente questo significato, si sono subito fatti un punto di onore di celebrare, ogni anno, senza interruzioni, questo appuntamento commemorativo perché occasione importante per riaffermare il concetto che essi fanno parte, insieme con residenti, di un unico popolo».
Noi, sardi spezzini, il 28 abbiamo issato la bandiera dei quattro mori per il suo valore simbolico di forza unificante del nostro popolo, per riflettere sui valori di democrazia e libertà e per ricordare il sacrificio di chi ha combattuto in nome di questi ideali.
Per ragioni organizzative abbiamo rimandato le celebrazioni a sabato 7 maggio. Insieme e uniti, “tottus in pari”, rievocheremo “Sa die de s’acciappa“ e rifletteremo sui valori fondanti la nostra identità di popolo.
Festeggeremo infine con le musiche tradizionali del gruppo sassarese dei Zeppara.
La bandiera dei quattro mori continua quindi a sventolare nel nostro circolo.
Viva la Sardegna!
Saverio Coghe