Al via, in questo fine settimana, “Le Giornate del Romanico”. Questo il programma di sabato 16 e domenica 17 settembre: a Bonarcado sarà possibile seguire le spiegazioni in lingua sarda, mentre a Gesico sarà dedicato un percorso per le scuole a cui si aggiungeranno degli eventi gastronomici.
A Samassi apriranno le porte di San Geminiano, unica chiesa dell’isola intitolata a questo Santo mentre a Santa Giusta si potrà visitare l’unica cripta coeva alla costruzione di quella che oggi è una Basilica; altra unicità è quella di Silanus, dove sarà visitabile la chiesa romanico-bizantina di Santa Sabina che sorge accanto al nuraghe. A Codrongianos sarà aperta gratuitamente la Basilica di Saccargia mentre a Galtellì oltre alla chiesa romanica, si potrà visitare anche il Parco Deleddiano. A Ittireddu si aprirà la chiesa di Santa Croce, che sorge a breve distanza dall’antico vulcano, oggi Monte Lisiri.
A Ollastra si potranno ammirare anche i mattoni rossi della cripta romana intitolata al patrono San Marco. Nuova luce per la chiesa di San Michele di Salvenero di Ploaghe, di recente restaurata e finalmente visitabile, mentre l’imponente ex cattedrale di San Nicola ad Ottana ospiterà i visitatori che saranno curiosi di ammirare la Pala d’Altare raffigurante i regnanti dell’Arborea. A San Giovanni di Sinis, nel territorio di Cabras, si potrà accedere alla chiesa che sorge nel villaggio a poca distanza dalle rovine di Tharros. A Bosa porte aperte nell’ex cattedrale di San Pietro Extra Muros e a Mogoro i visitatori entreranno nella chiesa di Nostra Signora del Carmine. Tramatza, Zeddiani e Zerfaliu sono dei centri in cui è possibile ancora oggi toccare con mano la storia degli antichi insediamenti medievali, mentre a Uri e ad Usini si potranno visitare le chiese romaniche intitolate entrambe a Santa Croce.
Nel paese famoso per le sue terme naturali di Casteldoria, a Santa Maria Coghinas, sarà visitabile la chiesa romanica della Madonna delle Grazie.
Antonio Caria