Il Mediterraneo come ponte tra le isole, da studiare non soltanto come luogo geografico ma anche storico, per collegare civiltà diverse, e come un valore per costruire prospettive future. Per questo scopo si sono incontrate grazie all’Associazione editori sardi le due “isole naviganti”, la Sardegna e Procida, oggi al Salone del libro di Torino, nel principale evento odierno curato dall’AES. Nell’evento nella sala Avorio del Lingotto, la presidente dell’Associazione, Simonetta Castia, ne ha discusso con Laura Cannavacciuolo, docente all’Università “L’Orientale” di Napoli e Roberta Morosini, della Wake Forest University in North Carolina, insieme per creare, appunto, un ponte tra la Summer School “Leggere il Mediterraneo” a Procida dal 4 al 7 luglio e il Festival “Mediterranea. Culture. Scambi. Passaggi”, in programma ad Alghero dal 14 al 21 luglio. A questo proposito, in un momento di grandi tensioni internazionali, sono utili le parole che proprio un grande studioso del Mediterraneo, Predrag Matvejevic, aveva scritto in una lettera aperta a Vladimir Putin nel 2007, auspicando un’accelerazione della Russia verso la democrazia anziché un già allora pericoloso inasprimento delle tensioni di quella nazione verso i suoi vicini come l’Ucraina. Attraverso i libri e una lettura stratificata del Mediterraneo è possibile far crescere la cooperazione tra le isole e i territori, ha spiegato Simonetta Castia, ricordando la partnership nata tra le due realtà già dopo la prima edizione: una collaborazione fortemente voluta e capace, ha detto Laura Cannavacciuolo, di attrarre non solo studenti, ma studiosi da tutto il mondo. La summer school di Procida sarà quest’anno dedicata alle coste dell’Adriatico, dall’Italia ai Balcani, ripercorrendo inoltre l’antica rotta della Via della seta, con il Mediterraneo visto dalla Cina. Partire dal mare e guardare la terra, imbarcarsi idealmente e ripercorrere come in una carta nautica le coste delle sue isole – ha concluso Roberta Morosini, in collegamento dagli Stati Uniti – è un modo per uscire dal nostro perimetro e ripensarlo insieme.
Lo stand dell’AES, che al Salone del libro ha radunato trenta editori sardi, ha poi ospitato gli incontri “Grazia Deledda, il rapporto tra letteratura e psichiatria” (Ilisso), anteprima della Settimana della Lingua italiana di Friburgo, con la neuropsichiatra Franca Carboni e Roberto Toso del Comites di Friburgo; “Spiriti e dei nella Sardegna preistorica” (Delfino) con Giorgio Murru, Nicola Castangia e Alberto Moravetti; “La notte notte in fondo al mare” (Delfino) con Fiorenzo Caterini, e “La parte oscura” (Taphros) con Aldo Borghesi e Salvatore Barrocu. La giornata si è chiusa con il reading musicale “I quattro passi prima dell’addio, narrazione biografica con colonna sonora”, nel Salone Off del Lingotto.
Domani, terza giornata del SalTo 2022, apre gli eventi “Il sentimento della nazione”, sulle vicende dell’autonomismo sardo, con Antonello Angioni per Gia editrice. Nel salone OFF dalle 11.00 il dialogo di Stefania Aoi e Francesco Pongiluppi con Gianluca Medas, autore di “Paskedda. Torramus a su connottu”, di Abbà edizioni con l’Associazione Sardi Gramsci di Torino. Nel pomeriggio seguono “Sardegna. 20 fotografi di riti e feste” con il curatore Renato Brotzu (Delfino editore) e la performance-libro “Tracce di memoria – scritture indispensabili” con Gabriella Locci e Simonetta Castia, a cura di Casa Falconieri e AES. La presidente AES interverrà inoltre all’incontro professionale “Vicini di libro”, curato dall’Associazione degli editori indipendenti (ADEI).