La chiesa di Santa Maria della Vittoria, nella tradizione locale dedicata a Santa Vittoria Martire, presenta un primo impianto datato attorno al VII secolo d.C. circa, mentre una prima ristrutturazione, risalente all’età giudicale intorno al 1100, fu opera dei monaci Vittorini; ulteriori modifiche sono attestate anche nel XIX secolo. L’edificio si apre con un piccolo portico arricchito da archi che portano all’interno, dove gli spazi sono suddivisi da due navate, separate da quattro arcate a tutto sesto; la copertura, con travi in legno, risulta a doppio spiovente. A meridione, all’esterno della chiesa, sono visibili i resti di due ambienti di servizio, oggetto di scavo e messa in sicurezza di questo intervento.
La chiesa è parte integrante dell’area archeologica di Santa Vittoria di Serri, che si trova all’estremità sud-occidentale della Giara di Serri, in un’area di oltre venti ettari, solo in parte riportata alla luce a partire dal 1907 grazie alle prime campagne di scavo ad opera dall’archeologo Antonio Taramelli. Dagli studi è emerso che tale sito archeologico abbia goduto di una continuità insediativa, dal periodo nuragico fino all’età medievale, e può essere considerato un grosso e strategico centro religioso, con ampia valenza storico-culturale e artistica.
A partire dalle ore 16.30, nell’area archeologica di Santa Vittoria, il giorno 26 aprile, verranno presentati i lavori del progetto denominato “Valorizzazione tramite restauro e consolidamento strutturale della chiesa di Santa Maria della Vittoria, Finanziato tramite fondi PNRR, M1C3 – investimento 2.2 finanziato dall’Unione Europea – NextGeneration EU”.
È prevista una visita al cantiere e durante la quale verranno illustrati gli interventi da:
– Gianfranca Salis, archeologa, funzionario SABAP e direzione scientifica
– Don Mario Pili e don Ottavio Angioni, arcidiocesi di Cagliari e parrocchia di San Basilio Magno
– Federico Porcedda e Bianca Usala, direzione lavori
– Samuele Antonio Gaviano, sindaco di Serri.