Record di presenze al Santuario nuragico di Santa Vittoria. In soli cinque mesi di apertura, 5.000 visitatori hanno fatto ingresso nell’area archeologica. Numeri che fanno recuperare la chiusura forzata durante il lockdown.
Grande attenzione dei turisti è rivolta alle nuove scoperte fatte dagli archeologi in questi anni, ma anche ai servizi e al patrimonio ambientale.
Localizzato sul margine orientale della Giara di Serri, altopiano basaltico al confine tra la Trexenta e il Sarcidano, il santuario di Santa Vittoria rappresenta ad oggi uno dei siti più importanti della Sardegna per la ricostruzione della protostoria dell’isola nell’età del Bronzo e del Ferro e per la conoscenza delle pratiche religiose delle popolazioni nuragiche. L’area conosce inoltre una continuità di frequentazione che perdura fino all’età altomedievale.
La scoperta del santuario risale al 1909, quando Antonio Taramelli diede inizio agli scavi archeologici nel sito che proseguirono a più riprese fino al 1931, portando alla luce la maggior parte delle strutture e degli edifici oggi noti e visibili, oltre a importanti reperti archeologici, molti dei quali attualmente esposti nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Ulteriori interventi di scavo e restauro vennero condotti a partire dagli anni ‘60 dalla Soprintendenza Archeologica per le province di Sassari e Nuoro di Sassari, da Ercole Contu, da Fulvia Lo Schiavo e da Maria Ausilia Fadda.
Fino al 2021, il sito archeologico sarà interessato da una campagna di scavo finanziata dal Ministero, impegnata in queste settimane nel recinto delle feste e nell’area del tempio in antis.
Il comune di Serri ha aderito inoltre alle Giornate Europee del Patrimonio e organizza quattro iniziative: presentazione del volume “Notizie & Scavi della Sardegna Nuragica” e del progetto Rigenerarte, progetto di rigenerazione urbana finanziato dalla Fondazione di Sardegna, durante la serata sarà inaugurato il virtual guestbook e ci sarà la premiazione dei vincitori del contest fotografico promosso dalla Società Cooperativa Acropoli Nuragica che gestisce l’area.
«Dopo il buio del lockdown – ha detto l’amministratore delegato Giorgio Angius -, siamo tanto soddisfati per questi mesi di lavoro.»
«L’attività di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale del territorio non si ferma – ha commentato il sindaco, Samuele Gaviano -: tante le iniziative già a partire dal prossimo weekend, alle quali si aggiungono diversi progetti infrastrutturali che vedranno la luce la prossima primavera.»