In un’annata straordinaria come questa, la 77ma edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, in programma al Lido dal 2 al 12 settembre 2020, manda un segnale forte al paese con l’obiettivo di rimettere in moto – in un modo muovo, responsabile e sicuro – il mondo del cinema e dell’audiovisivo.
La Fondazione Sardegna Film Commission della Regione Autonoma della Sardegna sarà presente per promuovere non soltanto le due prime mondiali del cinema “Made in Sardegna”, rappresentato al Festival da “Assandira” di Salvatore Mereu (fuori concorso) e “Nilde Iotti. Il tempo delle donne” di Peter Marcias (evento speciale delle Giornate degli Autori), ma anche le attività della Fondazione per il supporto e l’attrazione di produzioni nazionali e internazionali.
Plauso da parte dell’assessore regionale della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Andrea Biancareddu: «Siamo orgogliosi degli autori scelti a rappresentare il cinema isolano a Venezia e di tutto un comparto audiovisivo di grande vitalità, che si arricchisce di giorno in giorno di nuovi straordinari talenti. Ho con forza espresso piena fiducia e volontà di investimento nel comparto audiovisivo, considerandolo strategico per lo sviluppo e direi la necessaria ripresa economica dell’isola, grazie anche al lavoro sinergico degli uffici e della Film Commission che sostengono gli autori e i produttori per raggiungere riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. Credo che sia essenziale investire nelle nostre storie, promuovere i nostri autori, celebrare la nostra cultura e i paesaggi della nostra bellissima isola, affinché si creino nuove e feconde professionalità e si possano raccontare le storie di Sardegna nel mondo».
I FILM
Si inizia domenica 6 settembre con “Assandira” di Salvatore Mereu, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Giulio Angioni, prodotto da Viacolvento e Rai Cinema e distribuito in Italia da Lucky Red e all’estero da Match Factory. Il film, interpretato da Gavino Ledda, Anna König, Marco Zucca, Corrado Giannetti e Samuele Mei, porta in scena una profonda riflessione sul concetto di identità culturale e al contempo un’analisi affilata dei sentimenti più segreti e inconfessabili della natura umana.
«Leggendo Assandira di Giulio Angioni, ho provato un sentimento di frustrazione e di indignazione nei confronti della rappresentazione di quel mondo a cui appartengo – racconta Mereu – quello della Sardegna rurale, massacrato dall’industria turistica, dall’idea che in nome del guadagno facile si possa passare sopra tutto, anche sopra la dignità delle persone. Questa è stata la molla iniziale che mi ha spinto a intraprendere questa avventura. Ma in Assandira questo non è che l’aspetto esteriore. In una storia non manca mai una parte nascosta che può attenere al nostro privato, più di quanto noi stessi non siamo disposti ad ammettere, che ci attrae ancora di più perché raccontarla ci aiuta a fare ordine dentro noi stessi. Assandira è un percorso nella conoscenza della natura umana, un tentativo di esplorazione dei sentimenti più reconditi, silenti, e che se anche tenuti a bada finiscono però per muovere le cose e gli uomini.»
“Assandira” uscirà nelle sale italiane a partire dal 9 settembre, in contemporanea con la prima regionale che si terrà a Cagliari, alle ore 21.00 presso l’Ex Manifattura Tabacchi alla presenza del regista, del cast e delle istituzioni.
Finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna (L.R. 40/2018 e L.R. 15/2006), dalla Fondazione Sardegna Film Commission (fondo Filming Cagliari e fondo Sardegna Ospitalità) e dal Comune di Cagliari, è stato sostenuto da: ISRE Istituto Superiore Regionale Etnografico, Camera di Commercio di Nuoro, Cineteca Umanitaria Sarda, Comune di Dorgali, Banco di Sardegna. Il film è stato girato nei comuni di: Burgos, Bono, Dolianova, Guspini, Torralba, Marrubiu, Bonorva, Guasila e Elmas.
SINOSSI:
Zuppo d’acqua fin dentro alle ossa, Costantino si avvita sul pagliaio come un vecchio legno restituito alla terra dal mare in burrasca. La pioggia torrenziale ha appena finito di spegnere il fuoco che si è mangiato in una notte sola l’agriturismo in mezzo al bosco, Assandira. Ma la pioggia non ha spento il dolore, il rimorso bruciante per il figlio che è morto in mezzo alle fiamme e che non è riuscito a salvare. All’alba, i primi ad arrivare sono i carabinieri e il giovane magistrato: Costantino prova a raccontare loro cosa è successo in quell’ultima notte, a spiegare come tutto è cominciato…
Lunedì 7 settembre vedrà invece protagonista il regista Peter Marcias con il documentario “Nilde Iotti. Il tempo delle donne”, una produzione Ganesh Produzioni e Movimento film con il sostegno del MIBAC, Regione Emilia-Romagna, Emilia-Romagna Film Commission, Fondazione Sardegna Film Commission e Comune di Cagliari (Fondo Filming Cagliari) BPER Banca e in collaborazione con AAMOD, Società Umanitaria Cineteca Sarda, SKY Arte. Il film sarà distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.
Attraverso immagini di repertorio, testimonianze di chi l’ha conosciuta e i suoi pensieri restituiti dall’attrice Paola Cortellesi, la vicenda umana e politica di Nilde Iotti deraglia dal sentiero biografico e penetra nel vivo delle nostre esistenze, oggi rese migliori dal suo coraggio che scardinò tabù ed emancipò la società civile italiana. Come se l’appassionante storia di Nilde appartenesse a tutti noi. Un viaggio in compagnia di un’anima nobile, una figura scomoda ed emblematica del Novecento che ha segnato le tappe di una crescita collettiva e scandito il tempo delle donne, raccontata da numerose testimonianze autorevoli, tra cui quelle di: Sergio Mattarella, Giorgio Napolitano, Daniela Ducato, Michela Murgia, Luciana Castellina, Livia Turco, Cecilia Mangini, Luisa Lama, Piera Degli Esposti, Elly Schlein.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella la ricorda così: «Un grande senso delle istituzioni, di rispetto delle istituzioni da non piegare mai a interesse di parte qualunque fosse l’interesse qualunque fosse il momento. Un secondo elemento è il rispetto della Costituzione, la tutela della Costituzione intesa, come fu detto all’assemblea costituente, come casa comune, in cui ti trovarsi tutti rispettandola. Il terzo elemento è quello del ruolo della donna nella Repubblica, nella società, e nelle istituzioni».