Sarà presentato sabato 4 marzo, dalle 10.30, al Ghetto degli Ebrei a Cagliari, il “Decalogo dei talenti sardi all’estero”, voluto dall’Istituto Fernando Santi.
Il sodalizio, presieduto da Pierpaolo Cicalò, che da decenni si occupa dei sardi all’Estero, con il contributo della Fondazione di Sardegna, ha recuperato, grazie ai suoi contatti internazionali, una rete di giovani o meno sardi che si sono distinti nelle loro professioni in Danimarca, Svezia, Spagna e Regno Unito e che hanno donato un loro contributo scritto per creare un vero e proprio elenco, programma, decalogo di proposte a livello sociale, economico, culturale e politico per superare l’attuale stato di crisi dell’isola. Ingegneri, manager, operatori della finanza, accademici, ricercatori, imprenditori, insegnanti, tutti si sono spesi nel narrare le loro vicende e provare a suggerire soluzioni pratiche e realizzabili, sia nel loro campo specifico che a livello generale, per i Sardi del Secondo Millennio, quelli almeno che hanno scelto di rimanere nell’isola.
Alla direzione artistica e culturale del progetto è stato chiamato Giuseppe Corongiu, scrittore, il quale nella prefazione sostiene, rivolgendo ai sardi della diaspora, de Su Disterru, che “la Sardegna è per loro pur sempre una Patria, il luogo della loro prima formazione e dei sentimenti di identità più profondi. Ma potrebbero essere più utili alla loro comunità di origine? Potrebbero, alla luce della loro esperienza internazionale fare delle proposte costruttive per migliorare la situazione della loro isola, dalla quale sono andati via, alla quale tornano periodicamente, ma nella quale comunque, pur non tornando a viverci, almeno per ora, almeno per alcuni, vorrebbero lasciare delle tracce di lavoro, delle proposte, degli spunti di riflessione per la comunità di Sardi che resta”. Riflessione colta anche nell’intervento di Graziano Milia, in veste di responsabile delle pubbliche relazioni della Fondazione di Sardegna, ente sostenitore dell’intero progetto, che sottolinea come “sono diversi gli strumenti di sostegno che la Fondazione di Sardegna utilizza per promuovere iniziative progettuali di innovazione tecnologica, sociale o economica collegate a un disegno di riscatto e rinascita della Sardegna. Tra questi si distinguono quelli di portata internazionale che vedono come protagoniste anche eccellenze sarde sparse per il mondo, o che abbiano il centro del loro lavoro all’estero, e sono numerose, creative e produttive. Nel novero di queste si inserisce la costruzione del Decalogo proposto dall’Istituto Fernando Santi che si distingue per la capacità di andare a pescare le eccellenze, i talenti, le risorse sarde all’estero nei luoghi di residenza e lavoro abituali, li mette attorno a un tavolo e propone uno schema di confronto e di lavoro produttivo che genera crescita comune e proposte concrete”.
Lo stesso presidente nazionale e regionale dell’Istituto Santi, Pierpaolo Cicalò, afferma che “la necessità di avere a disposizione le progettualità di persone capaci ed illustri, che abbiano maturato esperienze all’estero in diversi campi, è utile alla Sardegna per contribuire al proprio sviluppo. Sarebbe opportuno che in questa nuova stagione, rappresentata da enormi investimenti, derivati dalla necessità di superare la stasi generata da pandemia e guerra russo-ucraina, la ripresa fosse in qualche modo accompagnata e sostenuta dalle tante intelligenze sarde sparse per il mondo, persone che si sono affermate in diversi campi ricoprendo ruoli di primissimo piano e che hanno mantenuto un forte legame verso la nostra isola”.
Alla prima annualità del progetto, e quindi alla prima pubblicazione in un elegante pamphlet che verrà presentato sabato e diffuso in Sardegna e nel mondo in cartaceo e digitale, hanno partecipato: Valerio Violo, Silvia Tolu, Valentina Matta, Michela Venturi, Davide Deiana (Danimarca); Alessio Pani, Valentina Serra, Claudio Shawawreh, Eriberto Caria, Pierluigi Melis (Spagna), Maria Grazia Zedda, Pieranna Zicheddu, Rita Burrai, Antine Milia, Anna Maria Carta (Regno Unito), Bobore Bussa Frogheri (Svezia). Oltre al contributo operativo di Olimpia Grussu (Circolo Shardana, Copenhagen), Gianni Garbati (Federazione Sardi di Spagna), della Sardinian Embassy of London, dell’associazione culturale incantos e dell’ambasciata italiana di Copenhagen.
Antonio Caria