Ritorna al festival letterario diffuso Éntula Roberto Delogu, per una tappa a Sassari del tour di presentazioni del suo romanzo psicologico Black out (casa editrice Nutrimenti). Mercoledì 21 luglio lo scrittore cagliaritano ne parla, in conversazione con Mauro Pusceddu, alla Biblioteca Universitaria in piazza Fiume, alle 19.00.
Quella di Black out è una storia di uxoricidio, di amnesia e di carcere, di umanità, nonostante i crimini e di consapevolezza di colpa, nonostante il vuoto di memoria. Sullo sfondo una Sardegna ben lontana dalle spiagge patinate, dalla movida notturna e dai colori accesi del folk; piuttosto il suo entroterra cupo, come le tinte che avvolgono l’intero romanzo.
Il libro. Margherita, giovane mamma mite e discreta, schiaccia una bottiglietta di plastica; Emiliano Bardanzellu, laureato in Scienze politiche e cameriere di professione, chiama il 112 e informa le forze dell’ordine: sua moglie è stata uccisa. Da lui, si direbbe, sebbene non ricordi di aver commesso l’omicidio. Affronterà il processo senza protestare e accetterà la condanna a 15 anni di reclusione – ridotti poi a 12 per buona condotta – che sconterà nelle carceri di Cagliari, Nuoro e, infine, di Is Arenas, tra delinquentelli e criminali efferati sia sardi che italiani e stranieri, fino agli ultimi giorni prima della libertà. È proprio qui che inizia la narrazione, in prima persona, che trascina il lettore in un vortice di ragionamenti chissà se sempre lucidi e sinceri e lo costringe a interrogarsi sul senso di colpa, sul valore del pentimento, sull’intenzionalità dei gesti e sull’impotenza di dimostrare la propria innocenza.
E così si ritroverà a empatizzare con l’animo umano di un omicida e a chiedersi continuamente se Emiliano Bardanzellu sia più pazzo o più furbo, fino al colpo di scena finale.