Sono 40 le gigantografie dell’allestimento della mostra itinerante nazionale del Menhir Museum di Laconi, “Pietre parlanti nella preistoria” la cui inaugurazione è prevista domenica 26 novembre, alle ore 11.00, in occasione del 27° anniversario dell’apertura del Museo all’interno del Palazzo Aymerich.
La mostra fotografica è la conclusione di un lavoro unico nel suo genere e di enorme portata, come le immagini della mostra stampate su supporti autoportanti di dimensioni suggestive 220×90. Infatti, per la prima volta, è stata realizzata un’operazione unitaria per ciò che riguarda la statuaria preistorica, un fenomeno molto diffuso in Sardegna come nel resto d’Italia e in altri paesi del mondo, e che ora è stato messo in relazione e in dialogo. La realizzazione di una mostra dedicata alla Statuaria Preistorica della Sardegna e del continente italiano, rappresenta infatti una tappa importante nel lungo processo di conoscenza e di valorizzazione di questo straordinario fenomeno d’arte preistorica esclusiva dell’Età del Rame, un ampio arco temporale/culturale compreso tra i 3.400 e il 2.400 anni prima di Cristo.
L’obiettivo è far dialogare statue provenienti da quattro macro aree: l’arco alpino da Aosta fino all’Alto Adige, la Val Camonica e la Valtellina, la Lunigiana, la Puglia e la Sardegna, ciascuna caratterizzata da proprie e originali specificità artistiche e iconografiche, frutto comunque di una comune matrice ideologica e religiosa che ha unito i popoli di terre geograficamente distanti.
L’archeologia della Sardegna attraverso le immagini. La mostra è un’occasione preziosa per la promozione dell’archeologia sarda la cui narrazione è affidata all’immagine, al racconto dal forte impatto visivo che ha trovato il favore della Regione Autonoma della Sardegna attraverso l’Assessorato dei Beni Culturali, che ha voluto condividere e supportare il progetto di Archeofoto Sardegna e del Menhir Museum di Laconi. Il carattere di itinerarietà la rende uno strumento agile e comunicativo, indispensabile per tenere alta l’attenzione sull’isola da parte del mondo esterno.
Sono 15 realtà istituzionali coinvolte nel progetto della mostra fotografica tra musei ed enti locali: i musei oltre Tirreno coinvolti nel progetto sono: Pontremoli- Museo delle Statue Stele della Lunigiana, La Spezia – Museo del Castello San Giorgio, Riva del Garda – Museo dell’Alto Garda, Aosta – Museo e area megalitica di Saint Martin de Corleans, Teglio – Antiquarium Tellinum, Capo di Ponte – Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica, Bovino – Museo civico “Carlo Gaetano Nicastro.
In Sardegna le istituzioni museali coinvolte nell’esposizione fotografica sono: Museo Archeologico Nazionale “G. A. Sanna” di Sassari, Menhir Museum di Laconi, Museo civico “CIMA” di Allai, Museo civico di Santadi, che a loro volta coinvolgono altri territori della nostra isola che sono i luoghi di rinvenimento delle Statue menhir delle esposizioni museali: Nurallao, Samugheo, Villa Sant’Antonio, San Giovanni Suergiu. L’Associazione Archeofoto ha già ricevuto prenotazioni per il 2024 da parte dei Musei di Pontremoli, Aosta, Riva del Garda, Museo di Capo di Ponte.
Giorgio Murru, direttore scientifico del progetto: «Sono molto felice e orgoglioso di questo primo grande progetto della mostra – che si indirizza verso la contemplazione di un fenomeno così vasto nella sua dimensione come la statuaria preistorica – per la Sardegna e per il resto d’Italia. La mostra nasce dopo un lungo percorso di interlocuzioni tra i sistemi museali italiani, che si sono messi in rete, dopo vari incontri tra i vertici avvenuti anche in occasione di Tourisma Firenze. Ciò che voglio dire è che questo è solo il primo importante passo verso la conoscenza e valorizzazione piena di questo fenomeno che non è solo nazionale, ma investe tutto il continente europeo fino alla Crimea, passando per il Medioriente e il Nordafrica. La Sardegna si trova proprio al centro di questa espressione così notevole e duratura di quella che possiamo chiamare la prima religione uniformante dei popoli. Religione, ricordiamo, perché le statue rappresentano degli eroi divinizzati, sia uomini che donne».
Nicola Castangia, direttore artistico della mostra: «La soluzione della mostra fotografica ha permesso di rendere questo tipo di progetto realizzabile a tutto tondo, con una visione unitaria del fenomeno, e soprattutto facilmente mobile e itinerante. Far uscire i reperti autentici dalle loro sedi e farli viaggiare, avrebbe significato un dispendio enorme di energie e di denaro. La mostra fotografica, che mi onoro di curare, viene inaugurata a Laconi e portata poi negli altri musei del resto d’Italia. Ritengo che questa sia un’ottima pratica per promuovere le bellezze archeologiche della Sardegna: una esposizione per promuovere sia la rete delle regioni che la propria. La nostra speranza è ora quella di riuscire a realizzare un catalogo che raccolga il fenomeno della statuaria preistorica di tutta Italia».
Mariano Corongiu, presidente Snc Menhir Museum: «Avere il privilegio di ospitare una mostra di questa grandezza e importanza, sarà un’ottima ricaduta di richiamo turistico anche per il nostro museo e il nostro territorio. Anche il fatto che la mostra sia itinerante porta la nostra realtà ad essere conosciuta altrove. Ed è di questo che oggi abbiamo bisogno: la massima apertura verso il mondo esterno».
Foto di Nicola Castangia